Guerra alla vendita di alcolici ai minori, parlano i fratelli Gorini: “Accusati ingiustamente”
"Tutt’oggi siamo etichettati come gli untori di un fenomeno che in realtà non ci appartiene"
“Siamo stati coinvolti ingiustamente in una vicenda giudiziaria che ci vede del tutto estranei nonostante le accuse, le testimonianze e le dichiarazioni di tutte le parti interessate; siamo certi che in sede processuale riusciremo a dimostrare tutta la nostra estraneità ai fatti”. Ad affermarlo con forza i fratelli Gorini, gestori di un noto bar sito sul lungomare Dante Alighieri, in zona Ponterosso, che nel 2017 sono finiti nell’occhio del ciclone per accuse inerenti alla vendita e somministrazione di alcolici a minorenni di cui si sentono del tutto estranei.
I fatti in questione ebbero non poco risalto sui media locali tanto da far condannare pubblicamente i gestori del bar ancor prima che il processo istituito per la ricerca effettiva della verità fosse iniziato: “Ci corre l’obbligo evidenziare – spiegano i diretti interessati – che a tutt’oggi siamo etichettati come gli untori di un fenomeno che in realtà non ci appartiene ribadendo che provvederemo a far emergere la verità nelle sedi opportune”.
Il tutto ebbe inizio a seguito di diverse segnalazioni da parte di privati che accesero i riflettori su di una problematica alquanto seria, ovvero il consumo di alcolici da parte dei minori. Il Sindaco di Senigallia, dopo una riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica delle Marche, emanò un’ordinanza con la quale si impegnava a far rispettare la normativa vigente in materia di vendita e somministrazione di alcol ai minorenni. “Un provvedimento a noi molto gradito e che trovò la nostra approvazione in quanto impegnati, da sempre, nella gestione dei locali con molta attenzione a queste problematiche. Oltretutto eravamo incappati in una sanzione di quel genere da parte della Polizia Locale due anni prima (2015) e questo episodio ci faceva stare ancor più allertati ponendo la massima attenzione per evitare la recidiva”.
Ora però, a distanza di diversi anni dai fatti in questione i fratelli Gorini hanno deciso di tornare sull’argomento per spiegare la loro posizione e riabilitare la loro immagine che non avrebbe nulla che vedere con la vendita di alcol a minorenni: “Lo dobbiamo alle nostre famiglie, al signore che da 12 anni ci aveva affittato l’Azienda, a tutti coloro che hanno seguito quella sporca faccenda a suo tempo, e a tutti coloro che hanno sentenziato e insultato sui social non conoscendo quello che era successo. Siamo costretti ad affrontare cause penali, civili e varie che in 30 anni di attività non ci avevano mai riguardato, ma ci teniamo che sia fatta giustizia in quanto abbiamo subito danni patrimoniali, morali”.
Un problema quello del consumo di alcolici da parte di minori che non va assolutamente sottovalutato secondo i due esercenti ma che avrebbe origini nella scarsa educazione impartita a casa dai genitori: “Tornando alle segnalazioni nei nostri confronti da parte di genitori disperati per i loro figli che consumano alcolici, consigliamo di intervenire a casa loro con una buona Educazione Civica, invece di colpevolizzare chi lavora e scaricare le colpe di un’insufficiente educazione verso persone che al massimo possono chiedere un documento e non possono controllare gli zaini pieni di bottiglie e la loro provenienza”.
COmunque c'è anche da dire che questa città non offre niente, tutto è vietato non ci sono attività all'aria aperta l'unica cosa che si può fare la sera è andare nei bar a bere è cosi da sempre.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!