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Il Tibet perduto e ritrovato: il capolavoro di Fosco Maraini esposto a Senigallia

A Palazzo del Duca una mostra con le opere sulla civiltà tibetana realizzate dal fotografo, padre della scrittrice Dacia

Scorcelletti - Laboratorio analisi, ambulatori specialistici, a Senigallia dal 1977
Fotografia di Fosco Maraini

Ecco un evento che non sfuggirà all’attenzione di chi ama davvero la fotografia. Musinf e assessorato alla cultura mettono ancora una volta in campo al Palazzo del Duca una mostra di assoluto rilievo.

Protagonista ne è Fosco Maraini, il padre della scrittrice Dacia Maraini. L’itinerario espositivo fotografico è arricchito da oggetti tibetani e, per la prima volta, sono esposte le bozze originali della stesura a macchina di “Segreto Tibet”, capolavoro di Fosco Maraini.

“Nell’ammirare le fotografie di Fosco Maraini” dice il prof. Bugatti, direttore del Musinf, “ho ricordato tutte le volte che l’avv. Ferroni mi aveva parlato con emozione della presenza di Fosco Maraini nel  dibattito estetico di Giuseppe Cavalli e del Gruppo Misa”.

Dunque oggi le fotografie di Fosco Maraini si trovano a Senigallia, una città dove aveva avuto competenti ammiratori ed amici fotografi, che stimava e con cui era in corrispondenza.

La mostra Perduto Tibet – Tibet Ritrovato, allestita nelle sale del Palazzo del Duca presenta una carrellata di circa sessanta immagini, relative al Tibet fotografato, in bianco e nero, da Fosco Maraini, nelle spedizioni del 1937 e del 1948, al seguito del prof. Giuseppe Tucci, e relative  al Tibet successivo all’invasione cinese, fotografato a colori, nel 1998, da Franco Fusco, amico personale di Maraini.

L’intenzione degli autori, nel concepire l’idea di questa mostra, era stata quella di mettere a confronto il Tibet degli anni Quaranta, ancora incontaminato, con quello attuale,  avviando una riflessione sul valore di una civiltà millenaria, destinata alla scomparsa. Una civiltà ancora vitale e piena di attualità per chi si addentri nel messaggio della cultura tibetana, che poggia sulla non-violenza, la fiducia nell’Uomo e il rispetto della Natura.

Si tratta di ideali che si possono “ritrovare” quindi nella coscienza di ognuno di noi e che si possono leggere in tutto il percorso della mostra.

Inaugurazione sabato 19 marzo alle ore 19.15.

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