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MoVimento 5 Stelle Senigallia deluso per il No in Consiglio alla mozione anti TTIP

Il consigliere Stefania Martinangeli: "noi continueremo comunque ad opporci"

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Stefania Martinangeli intervistata nella redazione di Senigallia Notizie

L’Italia non ha ancora una legge sulla LIS (Lingua Italiana dei Segni), nonostante nel 2009 sia stata ratificata la Convenzione ONU sui Diritti delle persone con disabilità, che prevede anche l’adozione delle lingue dei segni.

A distanza di cinque anni siamo fermi al punto di partenza, mentre quasi tutti gli altri Stati dell’Unione europea l’hanno inserita nei loro ordinamenti.
Questo significa che negli uffici pubblici, ambulatori, ospedali, sui trasporti, al lavoro, musei, teatri, cinema, le persone con problemi uditivi non hanno pieno accesso all’informazione per mancanza di una traduzione in LIS.

L’ENS (Ente Nazionale Sordi) nel 2013 ha avanzato una proposta di legge in cui chiede di salvaguardare e diffondere tutti gli strumenti per la comunicazione dei non udenti e la necessità della diagnosi precoce attraverso lo screening neonatale. Ma il Parlamento non ha ancora preso visione di questa proposta che sembrerebbe ancora bloccata nelle  commissioni.

Il MoVimento 5 Stelle si è sempre dimostrato estremamente sensibile a questa problematica, e si è fatto da sempre garante di questo tipo di comunicazione, adottando, fin dai primi spot del 2012 apparsi sui social network, la lingua dei segni accanto e spesso in sostituzione di quella italiana.
La Senatrice Daniela Donno del MoVimento 5 Stelle lo scorso novembre, durante una seduta al Senato così si esprimeva: “A dispetto di dati che testimoniano la drammaticità della situazione, sul piano legislativo italiano non viene fatto alcuno sforzo nella giusta direzione. Eppure, ogni anno, nello Stivale nascono circa 1.500 bambini affetti da sordità, mentre quelli che sviluppano problemi uditivi fin dai primi anni di vita sono compresi tra i 15.000 e i 20.000. La lingua dei segni, nei fatti, è una delle modalità di espressione che permette a persone sorde, sordo-cieche e disabili dell’udito di essere parte integrante del tessuto sociale”.

I consiglieri del MoVimento 5 Stelle di Senigallia, all’unanimità con tutto il Consiglio Comunale, nella seduta del 21 ottobre, hanno votato in favore della Mozione LIS, ciò per dare più opportunità di comunicazione alle persone sorde, senza per questo escludere  i vari percorsi abilitativi verso il “sentire” che fanno sì che  la LIS sia uno dei tanti mezzi di comunicazione accanto alla lingua italiana parlata.

Vi sono, infatti, anche cose molto semplici che potrebbero risolvere in alcuni ambiti i problemi di comunicazione, come ad esempio adottare la lavagna elettronica LIM (lavagna interattiva multimediale) in tutte le classi frequentate da ragazzi sordi. Questo accorgimento, di facile realizzazione ed economico, aiuterebbe di certo non solo coloro che hanno problemi uditivi e gli insegnanti di sostegno, ma sarebbe un beneficio per l’intera classe. Il software di riconoscimento vocale, ad esempio, consente di trasformare un file di registrazione in un documento word e con questo accorgimento ed un piccolo registratore digitale si può sopperire alla mancanza cronica di tutor nelle aule universitarie ed all’assenza di fondi per gli stenografi da affiancare ai ragazzi che vogliono seguire un corso di laurea.
Altri accorgimenti essenziali che dovrebbero essere sempre adottati per la sicurezza delle persone con disabilità uditiva, sono ad esempio i segnali luminosi o scritti di allarme sulle strade, nei luoghi pubblici, in caso di evacuazione di urgenza.

Come consigliere del Movimento 5 Stelle non mi sottraggo alla responsabilità di dare il mio voto favorevole ad una mozione proposta da una coalizione politica diversa, quando l’approvazione di essa costituisca un passo importante verso l’abbattimento delle barriere che ostacolano e rendono gravosi la comunicazione e l’inserimento sociale delle persone sorde, e sono comunque volte al benessere di tutti i cittadini.

Purtroppo, nel medesimo Consiglio Comunale del 21 ottobre scorso non tutti i consiglieri hanno applicato questo principio nel votare la Mozione del MoVimento 5 Stelle “Campagna Stop TTIP”.
Molte sono state le motivazioni cui si è aggrappata la maggioranza per sostenere il proprio voto sfavorevole: la conduzione della Commissione consiliare permanente, la mancata conoscenza dei termini dell’accordo transatlantico sul TTIP, la mancata convocazione di  esperti “a favore” e “contro”, la richiesta di inserimento di una lunghissima serie di modifiche non comunicate preventivamente a tutti i consiglieri. Tutte motivazioni che, ritengo, avrebbero potuto essere superate in Commissione facendosi parti attive.

La nostra mozione in Consiglio comunale non potrà mai entrare nel merito delle decisioni e degli accordi a livello europeo, in quanto ce ne è spesso preclusa perfino la conoscenza, ma ciò su cui noi cittadini vogliamo dire “NO” è il “deficit democratico” che esiste nella conduzione dei negoziati tra Europa e Stati Uniti. A gestire dal punto di vista politico i negoziati c’e Cecilia Malmström, Commissario europeo al Commercio. La portavoce del Movimento 5 Stelle Europa, Tiziana Beghin, ha incontrato Cecilia Malmström e le ha chiesto se davvero questa Europa si possa permettere di decidere senza consenso. La risposta della Commissaria svedese conferma i concetti espressi nell’intervista dalla stessa rilasciata all’Independent: “Il mio mandato non viene dal popolo europeo”, ha risposto.

I cittadini, il popolo, dunque, non contano nulla. Valgono zero le tre milioni di firme raccolte in una petizione contro l’accordo. Valgono zero gli incontri e le proteste che si sono tenute in tutti i 28 Stati membri dell’UE. Vale zero il serpentone umano di 250 mila persone che il 10 ottobre scorso ha bloccato la città di Berlino per dire no al TTIP. Valgono zero le nostre mozioni.

Ma noi “NO” continueremo a dirlo comunque, con l’invito oggi alle persone con disabilità uditiva e comunque a tutti i cittadini, a partecipare alla vita pubblica in prima persona, magari solo presenziando alle sedute del Consiglio comunale, perché è solo con la partecipazione che noi cittadini possiamo davvero cambiare qualcosa nelle istituzioni.

 

Stefania Martinangeli

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