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Il 16 marzo al Palazzo del Duca di Senigallia parte la mostra di Zappettini

L'artista è un noto esponente delle pittura analitica italiana

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L'ingresso di Palazzo del Duca

Come ha fatto notare il prof. Elio Marchegiani, storico direttore dell’Accademia di Belle arti di Urbino, Senigallia riesce a realizzare eventi di arti visive di grande interesse, che hanno fatto segnare durante l’estate e durante le ferie natalizie record di presenze nelle visite museali alla Rocca Roveresca e al Palazzo del Duca.

Sabato 16 marzo alle 18 al Palazzo del Duca saranno l’assessore alla cultura, Stefano Schiavoni ed il sindaco Maurizio Mangialardi ad inaugurare la mostra di Gianfranco Zappettini uno degli esponenti della pittura analitica, più noti anche a livello internazionale. Si tratta di  un evento artistico assai qualificato, che rientra nella rilevazione sulla pittura concettuale avviata dal Museo Comunale d’Arte Moderna di Senigallia.

Questa rilevazione” ha ricordato il prof. Bugatti, direttore del Musinf, “era iniziata con la rassegna intitolata Pittura Pittura”, la quale era stata accompagnata da un importante catalogo edito per l’occasione da Arte Contemporanea, la rivista edita da Antonio D’Agostino. D’Agostino sarà presente all’inaugurazione insieme a Zappettini.

Gianfranco Zappettini  è nato a Genova nel 1939. Nel 1962 ha tenuto la sua prima personale alla Società di Belle Arti di Genova. Nello stesso anno è entrato nello studio genovese dell’architetto tedesco Konrad Wachsmann, che ne ha influenzato  la pittura orientandola verso una ricerca di tipo strutturale. Nel 1967 a Parigi ha visitato gli studi di Alberto Magnelli e di Sonia Delaunay; a Zurigo quello di Max Bill. In Italia ha frequentato  Mauro Reggiani e Mario Nigro. L’anno seguente ha conosciuto il pittore tedesco Winfred Gaul, cui lo legherà una fraterna amicizia e tramite il quale frequenterà l’ambiente artistico tedesco e olandese. Nel 1971 è stato invitato alla mostra “Arte concreta” al Westfälischer Kunstverein di Münster, a cura di Klaus Honnef,  il critico tedesco  che nel 1974 ha dato  vita alla Pittura Analitica alla quale Zappettini  ha poi contribuito con numerosi scritti e gli ormai famosi quadri “bianchi”.

La ricerca del “grado zero” della Pittura, attraverso l’analisi di processi e strumenti specifici, ha  mirato alla determinazione di tale disciplina come linguaggio autonomo e autoriflessivo. Ha Esposto nelle principali mostre sulla situazione della Pittura di quegli anni: “Tempi di percezione” (Livorno, 1973), “Un futuro possibile” (Ferrara, 1973), “Geplante Malerei” (Münster e Milano, 1974), “Analytische Malerei” (Düsseldorf, 1975), “Concerning Painting…” (itinerante in vari musei olandesi, 1975-1976). Nel 1977 è stato invitato a “Documenta 6” di Kassel e nel 1978 è stato presente alla mostra “Abstraction Analytique” al Museo d’Arte Moderna di Parigi.

Il 1980 ha segnato una svolta radicale, sia sul piano biografico sia su quello artistico: Zappettini infatti ha iniziato in quell’anno  una fase di ricerca spirituale, in particolare in ambito Sufi, che ne ha contraddistinto  il percorso. Di recente si è concentrato sul valore metafisico della trama e dell’ordito, dualità sulla quale negli ultimi anni ha declinato l’indagine su colori come il blu, il rosso, il nero, il giallo, oltre al suo  tipico bianco. Nel 2007, la Fondazione VAF-Stiftung di Francoforte gli ha dedicato un’imponete monografia.

Tra le recenti mostre collettive vanno ricordate “Pittura analitica. I percorsi italiani. 1970-1980”, Museo della Permanente (Milano, 2007), “Pittura aniconica”, Casa del Mantegna (Mantova, 2008), “Analytica”, Annotazioni d’Arte (Milano, 2008), “Pensare pittura”, Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce (Genova, 2009), “Analytische Malerei – 4 Protagonisten aus Italien” (Rottweil, 2011) e la partecipazione alla LIV Biennale di Venezia. Tra le personali dedicategli in quasi cinquant’anni di attività da spazi pubblici e privati, vanno citate quelle tenute al Westfälischer Kunstverein (Münster, 1975), all’Internationaal Cultureel Centrum (Anversa, 1978), al Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce (Genova, 1997), al CAMeC-Centro d’Arte Moderna e Contemporanea (La Spezia, 2007), al Forum Kunst (Rottweil, 2007, con Paolo Icaro), al Forte di Belvedere (Firenze, 2008), alla Villa La Versiliana (Pietrasanta, 2010). Vive e lavora a Chiavari

Commenti
Solo un commento
enrico dignani 2013-03-15 12:56:19
mi presumo artista quindi provo a dire : future primitive eroiche oscure elucrubrazioni che non sapremo mai cosa e se, hanno prodotto fertili suggestioni utili al pensiero
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