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Francesco “Bont” Buontempi e “Le Navi” di Senigallia

Quando anche il degrado diventa arte. Fotografica

Francesco "Bont" Buontempi - Le Navi - Copertina

Siamo nel periodo natalizio, tutti scrivono libri. Ed ecco allora che Francesco Buontempi, in arte “Bont”, ha pensato bene non di scrivere, ma di visualizzare, a suo modo, l’argomento di cui più si parla in questo periodo, nella marineria senigalliese e non: l’addio alle cinque navi dell’ex cantiere del Navalmeccanico. Un monumento alla burocrazia italiana, che dopo trent’anni di onorato servizio quale testimonial di degrado, abbandonerà definitivamente l’area portuale della nostra città.

“Bont”, forte del suo innato ed acuto spirito di osservazione e della sua sensibilità fotografica, ha voluto fissare per i posteri, in nove immagini questi mostri d’acciaio lasciati arrugginire alle intemperie climatiche, economiche, ma in principal modo politiche e quindi umane. Una specie di “cadeau” destinato ad appassionati della fotografia dai palati sopraffini. Una dimostrazione della veridicità del motto che afferma (io qui lo ingentilisco perché parliamo d’arte!) che “è dai rifiuti che nascono i fiori“.

Buontempi infatti è riuscito a ricavare da questo obbrobrio trentennale una testimonianza artistica, già di per se stessa di grande valore e che continuerà ad accrescerlo nel tempo, quando i ricordi, solitamente, tendono a sbiadirsi.

Anche il testo introduttivo posto sulla foto di presentazione della raccolta (vedi sopra), è stato scelto in modo centrato. E si guardi bene, non è stato scritto per l’occasione, ma è il testo (appunto anch’esso dal titolo Le Navi) di una canzone di Daniele Silvestri: “Che salpino le navi, si levino le ancore e si gonfino le vele, verranno giorni limpidi e dobbiamo approfittare di questi venti gelidi del Greco e del Maestrale, lasciamo che ci spingano al di là di questo mare, non c’è più niente per cui piangere o tornare“.

Francesco "Bont" Buontempi - Le NaviCome dicevo, nove foto, dunque, che vanno dalle morbidezze dei toni di grigio, alla decisa scelta dei bianchi e neri per soffermarsi, negli abili morbidi colori sfumati, ottenuti con un’abile distribuzione di tonalità pastello ed usati per una sola immagine. Definirla però foto è forse troppo riduttivo, ha sapore troppo di tecnica e meno d’arte. Meglio, quindi donarle il reale valore, classificandola come acquerello realizzato su carta fotografica attraverso l’uso di pennellate di luci ed ombre, sapientemente filtrate dall’obiettivo di una camera fotografica, regolato dalla mano artistica di Francesco.

A sottoscrivere la garanzia della qualità di quest’opera, è il fotografo, Nevio Arcangeli, che se ne è sobbarcato la distribuzione, conoscendo a priori le virtù di questo artista, a cui non possiamo che associarci nell’augurargli ambiziosi traguardi.

Commenti
Ci sono 10 commenti
giuseppe barrali 2012-12-15 12:06:18
Bellissime foto ma siamo sicuri di non aver usato qualche programma di foto ritocco ???? Anche io come tanti altri " vecchietti" come me ne ho fatte diverse per questo evento che aspettavo da una vita e mi sono divertito ad invecchiarle con PICASA con buoni risultati ma non per questo mi sento un artista. Andiamoci piano con l'arte con perche'qualcuno di quelli veri si potrebbe offendere
quilly 2012-12-15 15:15:11
1) Usare programmi di fotoritocco non è reato da codice penale. E' ammesso anche dalla convenzione di Ginevra e anche l'Onu ha dato il suo benestare...
2) Secondo lei Giacomelli e gli altri grandi della fotografia soprattutto digitale ma anche su pellicola non ritoccavano le loro foto? Magari non usavano Picasa ma agivano direttamente sulla pellicola eppure mi sembra vengano annoverati tra gli artisti allo stesso modo.
Io non credo che l'amico Bont si senta un artista. Lo dico perchè lo conosco bene essendo suo compagno di scorribande. Francesco non è un artista ma ama la fotografia. E' un dilettante molto modesto. Addirittura più modesto di quello che invece le sue indubbie doti potrebbero permettergli di essere.
E poi chi definisce chi è un artista e chi non lo è?
E inoltre è proprio sicuro che gli "Artisti" si potrebbero offendere leggendo questo articolo del caro amico Franco?
Secondo me gli artisti se ne sbattono altamente.
Io e il Bont andiamo spesso in giro per le campagne a fotografare. Proprio ieri siamo andati nell'officina di un fabbro a fare foto agli operai al lavoro e agli attrezzi e ci siamo divertiti moltissimo. Questo conta per noi, essere dietro la macchina fotografica al momento dello scatto e vivere le situazioni che fotografiamo. Nessuno di noi vuole diventare famoso e nessuno di noi lo diventerà. Siamo due delle centinaia di fotografi dilettanti senigalliesi che amano la fotografia ed esercitano questa "arte" o meglio questa disciplina appena hanno un attimo di tempo libero. Comunque mi creda ci sono molti fotografi definiti artisti che (secondo me) sono ben peggio del Bont....
Saluti
Walter 2012-12-15 16:22:20
Preciso subito che conosco il Bont e non sono un intenditore di fotografia, in fatto di tecnica. So però la passione che mette in quell'attimo che corre tra il vedere il soggetto e il premere il pulsante del fermo immagine con l'impressione "finale" del risultato; un volta avveniva nella pellicola, oggi nella memoria di quella tanto cara macchinetta che permette a noi di seguirlo nei suoi viaggi: ora lungo il nostro fiume o sulle occasionali abbondanti nevicate sui monumenti e vie cittadine o le nostre colline durante i cambiamenti delle quattro stagioni. Basta fermarsi e vedere Francesco come si rapporta con il suo vero lavoro e da lì si comprende che l'arte si apprende anche dai gesti di tutti i giorni. Poi ognuno l'arte la definisce come meglio crede. Questo almeno per me, poi ognuno di noi la vede e la esprime a suo modo. Posso immaginare però che l'arte sia anche quella cosa che ti provoca sensazioni particolari. E spesso sono tanti che credono di possederla e che nella loro vita, sono alla continua ricerca di un'affermazione che non viene. Bravi comunque che s'impegnino! Fra... vedendo le foto ho provato quella sensazione di cui sopra che non è quella di Briatore,...si perchè tra un gelato alla fiamma e una foto passa tutto quello che metti in ciò che fai. In ciò che hai realizzato passa un pò quello che vorrebbero tutti ottenere dai propri hobby. Continua cosi.
guido calamosca 2012-12-15 16:40:38
concordo pienamente con quello che ha scritto simone
BONT 2012-12-16 01:59:55
Caro amico Giuseppe,
Se lei mi conoscesse di persona penso che ritratterebbe quello che ha scritto ,perchè,come ha detto il mio Amico Quilly,io non mi sono mai definito ne un'artista ne tantomeno un fotografo professionista! MI piace fotografare!! Per fortuna non devo 'campare' con la fotografia.....schiatterei ben presto!Ho solo voluto mettere in mostra, cosi come le vedo io, le navi del Navalmeccanico, che hanno accompagnato la mia crescita da trent'anni ad oggi,essendo state parte integrante di questa città, questa magnifica città , e l'ho fatto per me, per i miei amici, per chi ha saputo e voluto apprezzarmi fino ad oggi, per chi ha voluto spronarmi nel metterMI in mostra, e per chi continua a farlo!Perche vede,caro Giuseppe, quello che per me conta in una fotografia...è quello che riesce a comunicare, sia essa tristezza, felicità,orrore,rabbia...e via dicendo,e capisco che non tutti la pensiamo alla stessa maniera,e non tutti abbiamo lo stesso scopo nel momento in cui fotografiamo !.....quando guardo una mia fotografia,vecchia di qualche anno e vedo che mi trasmette le stesse 'emozioni' della prima volta....behh...quello è il mio scopo !
Caro Giuseppe la saluto con una frase emblematica che ho appreso questi giorni:
"La vita è come una fotografia...se sorridi, viene meglio".....anche senza fotoritocco !!

@ QUILLY Grazie !
@Walter...quando mi verrai a trovare il gelato alla fiamma ...te lo offro io !!
Cristina Sbarbati 2012-12-16 13:14:22
Grazie Bont! Commossa e toccata da quanti ti conoscono e ti vogliono bene. Commossa e toccata dal modo in cui ti fai voler bene, da come sei. E le tue foto...be' sai quello che penso...è sempre un brivido lungo la schiena.
PAGO 2012-12-16 20:11:44
Conosco Francesco da anni e fin da quando eravamo poco più che adolescenti il mitico "Bont" fotografava dettagli o situazioni che a noi ragazzi rimanevano invisibili ma non al suo occhio che era già molto sensibile, e quando ce le faceva vedere rimanevamo colpiti!!!! Grande Bont continua così!!!
LorenzoMan 2012-12-17 08:04:44
Esiste una cosa che si chiama talento.
E' quella dote particolare che permette di fare semplicemente e naturalmente cose che per altri sono difficili se non impossibili.
Se vi capita di andare con Bont in giro in montagna, in campagna, sotto una nevicata o al molo durante un temporale, anche se comprate la sua stessa macchina fotografica, i suoi stessi obiettivi e qualunque programma di elaborazione di immagini vogliate, alla fine le sue foto saranno più belle delle vostre.
Perchè lui ha talento.
paolo pierpaoli 2012-12-22 11:25:34
bont sei un grande punto e basta.... brutta cosa l'invidia.......
bobo landi 2012-12-26 19:49:07
beh!sicuramente non hai niente da invidiare a nessuno,le tue foto trasmettono qualcosa oltre l'immagine e che solo tu sai fare, immortalando la nostra senigallia. complimenti e grazie
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