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Il 2 agosto a Serra de’ Conti tornano le musiche di Giovanni Morandi

Ad eseguirle Chiara Cassin e Federica Iannella, che parla degli inediti del compositore

Federica Iannella

Seconda assoluta per gli inediti brani del compositore marchigiano Giovanni Morandi, nato a Pergola nel 1777 e scomparso a Senigallia nel 1856. Proprio a Senigallia, alla Chiesa dei Cancelli, nell’ambito del Festival Organistico Internazionale in svolgimento in questi giorni, il duo Federica Iannella e Chiara Cassin, aveva eseguito la settimana scorsa per la prima volta le opere del compositore, riscoperte recentemente a distanza di secoli.

Giovedì 2 agosto, a Serra de’ Conti (Chiesa di Santa Maria Abbatissis, ore 21.15, ingresso libero), le due organiste faranno il bis. “Gli inediti sono conservati nel Monastero benedettino di Santa Cristina a Senigallia – spiega il maestro Iannella –  il cui archivio presenta centinaia di composizioni autografe manoscritte di Morandi, che nei suoi anni senigalliesi avviò una viva e feconda collaborazione con i monasteri di San Carlo a Serra de’ Conti e proprio di Santa Cristina a Senigallia. Una collaborazione prolungatasi per quasi un trentennio, dal 1825 al 1854″.

Una bella storia è alla base di queste composizioni. “Il Monastero di Santa Cristina, fondato nel 1574, accoglieva al proprio interno una scuola per l’istruzione gratuita delle giovani meno abbienti della città e l’educandato per la formazione delle ragazze provenienti da famiglie borghesi e nobili – aggiunge infatti il maestro che è anche direttrice del Festival Organistico – Nel programma formativo delle giovani un’attenzione particolare era rivolta alla cura del canto e della musica. A Giovanni Morandi fu affidata la formazione musicale, oltre alla richiesta di comporre brani sacri e per organo”.

Proprio a questo repertorio appartengono le sonate scritte in un arco di tempo che va dal il 1830 al 1843: parte delle sonate a 4 mani sono espressamente dedicate alle due «Egregie Virtuose di Musica nel Venerabile Monastero di San Carlo in Serra de’ Conti», Candida Colomba Loreti e Anna Costante Cacciari, abili «cantore» ed esperte organiste. Se si considera la rarità di musica a 4 mani nel repertorio organistico, la presenza di una così cospicua produzione (16 sono i manoscritti a 4 mani) destinata a questo tipo di organico suggerisce quanto fosse favorita al tempo tra le giovani la prassi di suonare assieme nell’esercizio dell’educazione musicale.

La riscoperta di Morandi si inserisce nelle finalità del festival che ha come obiettivo “la diffusione del repertorio organistico di ogni tempo e di ogni luogo, con particolare attenzione alla produzione musicale locale e alle Chiese del territorio, dove sono presenti organi anche di datazione molto antica”.

GIOVANNI MORANDI

NATO a Pergola nel 1777 e morto a Senigallia nel 1856 Giovanni Morandi fu un organista e compositore italiano non di secondo piano nel XIX secolo, oltre che particolarmente prolifico. Una figura che ha da sempre diviso gli studiosi, tra chi, pur riconoscendone le qualità, lo vede come un imitatore a volte fin troppo scoperto di alcuni celebri operisti italiani come Donizetti, Bellini e Rossini, e chi invece gli riconosce il merito di aver dato egli stesso un’importante spinta alla carriera proprio di Gioacchino Rossini. Le due anime probabilmente convivono ma quello che resta è la riscoperta di Morandi, recente ma non soltanto locale: nel 2005 anche il prestigioso Rossini Opera Festival gli ha infatti dedicato un tributo e negli ultimi anni sono cresciute pure le pubblicazioni critiche dedicate al musicista. A Senigallia, città dove visse e morì, alla moglie Rosa, celebre cantante lirica e sua ex allieva, è intitolato un ampio spazio verde della città.

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