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"L’orologio della torre pubblica a Ripe" e 4 secoli di vita iin città

Pubblicato l'atteso libro di Renzo Fiorani

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Copertina del libro sulla torre di ripeE’ uscito il volume di Renzo Fiorani su “L’orologio della torre pubblica a Ripe”, il libro che offre uno spaccato della vita cittadina ripese lungo quattro secoli. Tante le notizie riportate alla luce nel documentatissimo lavoro: dal primo impianto della macchina a pesi all’attuale orologio elettronico; dalla costruzione della prima torre ai crolli del Settecento e Ottocento, dai danni del terremoto del 1930 alla “incamiciatura” della vecchia torre danneggiata dalle cannonate durante il passaggio del fronte nella seconda guerra mondiale.

E ancora, dalla realizzazione del primo palazzo comunale sopra la porta di accesso al castello nei primi anni del Seicento all’attuale sede comunale realizzata negli anni ‘40 del secolo scorso; dal primo moderatore dell’orologio, mastro Torquato, all’ultimo incaricato Rambaldo Righini, passando per la “chiassata” con tanto di coltello in mano alla metà del Seicento di uno dei moderatori spalleggiato dal fratello monaco per la mancata conferma nell’incarico; dalle vicende delle relative campane alla requisizione della campana suonata a martello durante la sollevazione di Ripe contro i napoleonici, dal “dono” della campana al duce nel 1942 alle sottoscrizioni per acquistarne una nuova subito dopo la fine della guerra; dal suono delle “tre Ave Maria” alla controversia tra l’incaricato comunale e il sagrestano della chiesa di San Pellegrino per la “cerca del grano” in ricompensa del suono delle campane durante i temporali; dalla costruzione all’interno del castello della chiesa di San Michele Arcangelo, dono del conte Giacomo della Genga, ai crolli e ricostruzioni delle mura cittadine, il tutto con un ricco apparato fotografico in gran parte a colori.

L’opera inizia con un interessante capitolo dedicato alla storia della cronometria: dai primi strumenti che sfruttavano la luce del sole o l’acqua contenuta in un recipiente, agli svegliarini monastici; dall’orologio meccanico vero e proprio a quello atomico o molecolare; dalle ore canoniche a quelle temporali e infine alle medie, dalle ore italiane a quelle francesi o oltremontane; dalle mostre ruotanti a quelle fisse, da quelle antiorarie a quelle orarie, dalle mostre di ventiquattro ai mezzi orologi di dodici e a quelli di sei o alla romana.

da Redazione

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Lunedì 2 maggio, 2011 
alle ore 14:01
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