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Sessant’anni di Avis a Senigallia e la cultura della donazione del sangue

L'Asur: "grande sensibilità con oltre 3500 donatori attivi all'anno, contributo al fabbisogno regionale"

logo Asur ZT4In occasione del 60° anniversario della fondazione dell’AVIS di Senigallia, anche la Zona Territoriale n. 4 – ASUR Marche – di Senigallia rileva con grande piacere come nel suo comprensorio la cultura della solidarietà nella donazione del sangue coinvolga un gran numero di cittadini, comprese le cariche più rappresentative della Città di Senigallia: il Sindaco, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri, il Comandante della Polizia e dei Vigili del Fuoco e molti altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Istituzioni.

Questa grande sensibilità consente di assicurare in tutto il comprensorio della nostra Zona un’ampia autosufficienza in sangue, plasma e plasmaderivati (farmaci che derivano dalla lavorazione del plasma).

Nel Centro Trasfusionale della Zona Territoriale n. 4 diretto dal Dr. Vincenzo Vocino, confluiscono annualmente più di 3500 donatori attivi, con un indice di donazione pari a 70 donazioni per mille abitanti, contro una media nazionale di 40.

Delle 6600 unità prelevate ogni anno, la metà circa sono utilizzate nel nostro Ospedale e nella nostra Zona, mentre il surplus contribuisce alla compensazione regionale.
Il nostro Centro Trasfusionale non va più visto come un’entità locale, autonoma, scollegata dalle altre, ma importante affluente, insieme ad altri undici Centri Trasfusionali della Regione, del Dipartimento Regionale di Medicina Trasfusionale, il quale assicura a tutti i cittadini delle Marche un uguale diritto alle terapie trasfusionali.

Il sangue dunque, bene comune, si sposta con precisi criteri organizzativi da una Zona all’altra della Regione Marche, a seconda delle disponibilità ed esigenze. Si auspica che tutti i nostri Comuni contribuiscano in modo sempre più rilevante alle donazioni di sangue, affinché a nessuno venga mai a mancare un bene che ha carattere di indispensabilità.

Senza un supporto trasfusionale adeguato e senza quel gesto volontario, alta espressione di nobiltà, altruismo e solidarietà, non si potrebbero raggiungere i successi terapeutici finora conseguiti.

da Asur ZT 4

ASUR Area Vasta n. 2 Senigallia
Pubblicato Venerdì 1 ottobre, 2010 
alle ore 15:33
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