La storia di una città, pur inserita in un contesto nazionale ampio e articolato, presenta una sua incancellabile individualità. La storia si trasmette attraverso la storiografia, la scrittura basata su fonti, documenti, reperti, memorie, in una molteplicità di interpretazioni.

La storiografia, lontana da ogni mummificazione, si realizza in modalità diverse, manifestando una sua originalità. E’ il caso di un interessante studio che da anni svolge Piero Minardi, appassionato ricercatore della storia della sua amata Senigallia.

Il nostro storico è in grado di offrirci una incredibile mole di dati e conoscenze, sempre in un quadro organico, che dal particolare tende ad una corretta generalizzazione, che non può non stimolare il genuino interesse dell’ascoltatore. Non rinuncia, come è doveroso, alle citazioni di fonti e di autori classici, che in diversi tempi hanno scritto di Senigallia, ma poi allarga la sua prospettiva ad un materiale spesso trascurato dalla cultura ufficiale e accademica, fatto di reperti archeologici, di fiumi e corsi d’acqua, di tecniche ingegneristiche, agrarie e idrauliche, di lontane memorie di alluvioni e inondazioni, che hanno dolorosamente segnato il nostro territorio. Della nostra città emerge un profilo in grande, con le sue millenarie vicende, la sua arte e i suoi meriti, ma anche i suoi drammi e travagli.

La relazione di Minardi sarà esaustiva, in grado di percorrere un lungo arco temporale: le origini preistoriche e galliche, la dominazione romana, le sanguinose lotte rinascimentali, lo splendore architettonico settecentesco, la forte influenza cattolica e papalina, le inquietudini risorgimentali fino al compimento dell’Unità d’Italia. Siete tutti invitati alla conferenza, per poi animare un dibattito, che non può non arricchire tutti noi.

(Giulio Moraca – Biblioteca Luca Orciari)