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Riforma della giustizia, Lodolini interroga il governo Letta sulle problematiche sorte

I nodi: soppressione sedi distaccate, unificazione sportelli degli ufficiali giudiziari, notifica degli atti

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Martelletto del giudice, udienza, tribunale

L’On. Emanuele Lodolini ha depositato due interrogazioni in commissione sui disagi relativi alla nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, in seguito alla soppressione di un certo numero di procure della Repubblica, tribunali ordinari e sezioni distaccate, come quella di Senigallia.

Con l’accorpamento delle sedi distaccate, sono stati unificati anche gli sportelli degli Ufficiali Giudiziari, prima ripartiti sul territorio in corrispondenza delle sezioni distaccate; in particolare nella provincia di Ancona, l’unico sportello per gli atti degli Ufficiali giudiziari che prima serviva solo Ancona, ora deve ricevere tutti gli atti prima ripartiti su Ancona e sulle sedi distaccate.
Tale circostanza ha determinato un aggravio di lavoro insostenibile, determinando un pesante disservizio a carico della collettività e con ulteriori gravi conseguenze sull’efficienza del sistema giudiziario.

Pertanto l’On. Lodolini chiede, nella prima interrogazione, se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati e quali iniziative intenda adottare al fine di rimettere mano all’organizzazione del servizio.

Nella seconda interrogazione, invece, il deputato anconetano fa riferimento alla legge n. 53 del 1994 che ha attribuito agli Avvocati la facoltà di notificazione degli atti giudiziari, facendo venire meno l’intermediazione necessaria dell’Ufficiale Giudiziario e consentendo anche agli avvocati di svolgere questa funzione.

Con il decreto legislativo del 7 settembre 2012, n. 155 recante la nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, si è determinata anche l’unificazione degli sportelli degli ufficiali giudiziari, con la conseguenza che uffici che prima facevano riferimento ad una sola sede adesso devono gestire il carico di lavoro prima distribuito su tre o più uffici.

Alla luce di tale circostanza, la notifica in proprio – strumento fin qui poco utilizzato nella pratica – potrebbe certamente contribuire ad alleggerire il pesante carico di lavoro attualmente incombente sugli uffici giudiziari. Tuttavia, la legge n. 53 del 1994 prevede che gli avvocati possano procedere a notifica in proprio solo se autorizzati dal Consiglio dell’ordine professionale di appartenenza, che deve verificare che il legale non abbia procedimenti disciplinari in corso e non abbia riportato la sanzione disciplinare della sospensione dall’esercizio professionale o altra più grave sanzione come la cancellazione o radiazione dall’albo, senza che sia riconosciuta in merito alcuna possibilità di auto-certificazione sul punto.

La legge del 1994 prevede inoltre l’obbligo per l’avvocato di annotare – su un registro cartaceo che dev’essere vidimato dall’ordine – l’iter cronologico delle notifiche effettuate, mentre ad oggi non è ancora stata riconosciuta alcuna possibilità di compiere tale adempimento per via informatica.

Pertanto l’On. Lodolini, in questa seconda interrogazione che se il Governo sia a conoscenza dei fatti riportati e quali iniziative intenda adottare al fine sia di rimettere mano all’organizzazione del servizio degli Uffici giudiziari sia per rendere più agevole ed efficiente lo strumento della notifica in proprio.

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