Sono ormai mesi da quando il Sindaco Massimo Olivetti – con una mossa da manuale del “tutto sotto controllo” – ha designato un amministratore unico di Senigallia Servizi, escludendo ogni opposizione dall’indirizzo e dalla gestione dell’azienda. Poco dopo, in pompa magna, ha siglato una delibera in cui si impegnava a nominare “finalmente” un Cda che raggruppasse l’intera città. Ebbene… ad oggi non si è visto nulla.

 

I consiglieri comunali di opposizione hanno avanzato interrogazioni e solleciti – e capita anche a noi di prender la penna (o lo smartphone) per ricordarglielo – ma il risultato è rimasto un esercizio di… parole al vento. Trasparenza? Non da Olivetti, scordatevela. Se non fosse per le (poche) informazioni sul sito aziendale, non sapremmo nulla. Nessuno sa nulla.

Nel frattempo, ecco cosa è successo realmente: si procede con assunzioni interne a spron battuto. Vengono pubblicati due bandi, uno per temporary manager con funzioni di direttore e un altro per contabile/impiegato amministrativo: sembrano mosse di un’azienda che funziona, non di una che attende un Cda legittimo.

 

E per non farsi mancare niente, sembra siano ancora in alto mare i conferimenti di farmacie e impianti sportivi in capo alla società… salvo che nessuno ne ha visto né sentito nulla di ufficiale, se non dai pochi atti pubblicati.

È chiaro: c’è un unico decisore, un uomo che fa e disfa come meglio crede, senza rendere conto a nessuno: Massimo Olivetti. E noi glielo chiediamo chiaramente:

“Sindaco, visto che sei tu ad aver promesso la ricostituzione di un Cda rappresentativo dell’intera città, facciamo per davvero? O preferisci continuare con questa gestione poco trasparente politicamente nei confronti dei consiglieri comunali e dell’intera città?”

Il messaggio è semplice: se si vuole improvvisare un’azienda speciale-autocratica, nessuno lo impedisce. Ma almeno incassi le conseguenze politiche: la città vuole sapere chi decide cosa, come, quando e perché.