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Mozione sul conflitto in Medio Oriente

La presentano Pd e 5 stelle

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Maurizio Mangialardi

Il conflitto israeliano-palestiense e la drammatica
situazione di Gaza tornano al centro dei lavori dell’Assemblea legislativa delle Marche grazie a una mozione presentata dal gruppo assembleare del Partito Democratico, a prima firma del capogruppo regionale Maurizio Mangialardi, sottoscritta anche dalla capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri.

In particolare, le opposizioni chiedono al presidente Francesco
Acquaroli di attivarsi nei confronti del governo italiano affinché solleciti l’Unione Europea a ufficializzare la richiesta al governo israeliano di una immediata e definitiva sospensione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, per consentire lo sviluppo della trattativa volta al rilascio degli ostaggi e il riavvio di un processo di pace fondato sul riconoscimento e l’integrale
pplicazione degli Accordi di Oslo, gli unici in grado di garantire da un lato il diritto dello Stato di Israele di esistere in pace e
sicurezza, e dall’altro il diritto dei palestinesi a uno Stato sovrano e autonomo, entro i confini del 1967.

Tra le richieste da rivolgere al governo Meloni, c’è anche quella di
sollecitare i governi dei Paesi dell’Unione Europea e il governo degli Stati Uniti di America affinché Israele rispetti la risoluzione n. 242
del 22 novembre 1967, che prevede il ritiro da dai territori conquistati militarmente, fino a oggi completamente ignorata dai governi israeliani, i quali, al contrario, da oltre mezzo secolo perseguono una ostinata politica di repressione e occupazione tramite l’insediamento di nuove colonie.

“Noi – spiega Mangialardi – abbiamo da subito condannato senza se e
senza ma i spaventosi massacri di civili e militari perpetrati da
Hamas negli attacchi terroristici del 7 ottobre. Una condanna espressa anche attraverso l’approvazione all’unanimità di una risoluzione
durante uno degli ultimi consigli regionali. Ma non possiamo giudicare allo stesso modo l’operazione “Spade di ferro” lanciata dal governo Netanyahu, che a oggi ha già ucciso oltre 18 mila palestinesi e prodotto una catastrofe umanitaria senza precedenti, che se non fermata immediatamente rischia di incentivare un allargamento del conflitto nell’intero Medio Oriente, annullando definitivamente le speranze di un futuro di pace per i popoli di questa martoriata area.
Un’operazione, tra l’altro, che muove da gravissimo errore, quello di identificare il popolo palestinese con Hamas. In tal senso, crediamo che il governo italiano, sotto la spinta del grande popolo della pace e degli enti locali, abbia il dovere di prendere posizione affinché l’Unione europea sia promotrice di una vera azione diplomatica”.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 20 dicembre, 2023 
alle ore 9:57
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Commenti
Solo un commento
barbara51 2023-12-20 19:10:24
Quanto l'ignoranza più assoluta della storia si accompagna alla più totale malafede, escono bestialità come questa: magari prendersi la briga di leggere la 242 per sapere cosa dice prima di parlarne a vanvera? Magari informarsi sul fatto che la suddetta risoluzione è stata immediatamente rifiutata dalla Lega Araba con i "Tre no di Kartoum"? Magari evitare di sposare acriticamente le informazioni e i numeri inventati da un'associazione terroristica? Magari andare a guardare i numeri nel dettaglio e scoprire che nei dati giornalieri spesso il numero di donne e bambini "uccisi" supera quello del totale fornito dalla stessa fonte, che non si preoccupa della coerenza perché tanto sa che i boccaloni di turno si bevono tutto come acqua fresca? Magari ricordare che i terroristi non portano uniforme e vengono quindi spacciati tutti per civili e conteggiati come tali? Magari ricordare che i civili veri vengono usati da hamas come scudi umani? Magari ricordare che hamas ha dichiarato che il 7 ottobre verrà ripetuto ancora e ancora e ancora e che questo è ciò che sicuramente accadrà se i nemici dell'umanità riusciranno a fermare Israele e a impedirgli di distruggere questa minaccia alla sua esistenza (e a quella di tutti noi, perché il loro motto è "prima il sabato poi la domenica" e non appena avranno finito di sterminare gli ebrei - obiettivo esplicitamente dichiarato nello statuto di hamas e implicitamente dichiarato nella Costituzione di al-Fatah) sarà il nostro turno? Magari ricordare tutti i "civili innocenti" che il 7 ottobre una volta aperti i varchi si sono precipitati in massa a uccidere e depredare e rapire donne e bambini da portare a Gaza? Magari ricordare le masse di "civili innocenti" in strada a festeggiare la felicemente riuscita mattanza con canti e balli e distribuzioni di dolci e ringraziamenti ad Allah?
Mi fermo, ma potrei continuare da fare notte e poi mattina e di nuovo notte con tutti i fatti determinanti che l'autore di questo ignobile articolo ignora.
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