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Senigallia Bene Comune sul ‘No’ al referendum sulla fusione con Morro

"I cittadini hanno scelto: una vittoria netta, precisa, schiacciante"

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Giorgio Sartini

I cittadini senigalliesi e morresi hanno detto NO a questa operazione decisa in tutta fretta dalla classe politica.  ‘Se tre mesi vi sembran pochi’… potrebbe essere un motto che calza a pennello a chi questo referendum lo ha voluto a tutti i costi, in sordina senza averlo comunicato adeguatamente ai cittadini.

Ebbene sì, sono stati spesi circa 100 mila euro per gestire l’evento referendario ma di questi nemmeno un euro per fare chiarezza ai cittadini su ciò che sarebbe successo ai due comuni.
I cittadini hanno potuto informarsi solo attraverso qualche articolo, apparso sui mezzi di informazione, scritto prevalentemente da organi di partito, associazioni di categoria e dai due comitati ma dal Comune nulla a livello formale.

Una fusione pensata in poco tempo, solo per avere denaro, “perché i treni quando passano bisogna prenderli”.

Peccato che la politica quella con la P maiuscola è fatta di tempo, di ascolto, di dialogo democratico, di cura della base e delle identità di ognuno. Nulla di tutto questo è stato fatto…ci sono i soldi che problema c’è?

Il No di Senigallia Bene Comune fin dall’inizio nelle Commissioni e nel Consiglio Comunale, confermato dai cittadini, non è essere contro qualcuno ma contro un’operazione economica che non tiene conto di elementi oggettivi che da tempo abbiamo comunicato attraverso il nostro lavoro di forza politica di opposizione. Eccoli.

Oltre alle motivazioni storiche che risultano essere del tutto marginali ciò che appare fondamentale è la motivazione economica di questa operazione voluta principalmente dalla classe politica e calata dall’alto.

Lo Studio di fattibilità (redatto in tutta fretta in estate) si basa solo sull’arrivo di 2 milioni, di presunti euro da parte dello stato centrale, per 10 anni e sulla possibilità di mantenere, per 5 anni, il livello occupazionale oggi esistente nelle due amministrazioni.

Non chiarisce che la Municipalità non è un Comune, ma solo una diversa modalità di chiamare la vecchia Circoscrizione priva di potere decisionale e in futuro eliminabile allo stesso modo in cui è stata costituita senza possibilità di veto da parte dei Morresi.

Non si sono individuate le criticità che l’incorporazione avrebbe prodotto arrivando ad affermare, nelle commissioni avute, che non ce ne sono.

Non si sono chiariti i rapporti con l’unione dei comuni, esistente da oltre 15 anni, in cui Morro d’Alba è inserita e non abbandonabile, per statuto, prima del 2018; ecc.. ecc..
Ma soprattutto non si è tenuto conto della reale volontà dei Morresi che chiedevano da subito, a gran voce e per iscritto con oltre il 35% di firme degli aventi diritto al voto, di non svendere il Comune a Senigallia ma di far funzionare l’Unione dei Comuni.

Affermavano inoltre che non è in alcun modo conveniente fondersi per i cittadini di Morro e che non comprendevano il significato della razionalizzazione della rete amministrativa se nei fatti tutti gli uffici dovevano rimanere a Morro d’Alba.

Che risparmio avrebbe potuto portare questa incorporazione?

Questo progetto è nato male perché si è perso l’aspetto essenziale del dibattito democratico ovvero la gestione dei processi.

Per la maggioranza (composta ricordiamo anche dalla sinistra ecologista) era fondamentale arrivare al risultato ma questa volta non è stato quello sperato perché i cittadini hanno (per fortuna) capacità critica al di là dei proclami.

Se per alcuni il dibattito, il dialogo democratico appaiono come pratiche obsolete e inutili per Senigallia Bene Comune no. Da questa esperienza abbiamo la conferma che occorre ripartire dai cittadini che sono il centro della vita politica di una comunità e che pertanto devono riappropriarsene.

Solo una nota dolente: L’astensione.
Auguriamo a Senigallia che da questa percentuale di votanti, poco più del 16% la più bassa in assoluto di ogni consultazione, si possa e si debba solo che migliorare.

Un grazie di cuore ai cittadini di Senigallia che, con il loro voto, hanno dimostrato sensibilità verso una comunità, a noi culturalmente lontana, degna di rispetto per la sua identità e storicità.

da Giorgio Sartini
Lista Civica Senigallia Bene Comune

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