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Micro autotrapianto, la soluzione per rinfoltire i capelli e migliorare l’immagine

In caso di diradamento e calvizie, ecco come risolvere la mancanza di capelli senza interventi invasivi

Caduta dei capelli, le tecniche di infoltimento TricomeditÈ un problema diffuso e spesso viene vissuto con rassegnazione: il diradamento dei capelli o l’inizio di una calvizie possono provocare disagio e apprensione, soprattutto perché si crede non ci sia una soluzione che porti risultati definitivi. Invece esiste: il micro autotrapianto, una tecnica introdotta cinquant’anni fa, nel 1953, in via sperimentale, che si è evoluta con successo nel tempo e oggi ottiene risultati certi e garantiti.

MICRO AUTOTRAPIANTO, COS’È – Questa tecnica di infoltimentoconsiste nel prelevare capelli da una zona donatrice del paziente, non soggetta ad alopecia androgenetica, e inserirli nell’area diradata o calva. Nello specifico, il prelievo avviene asportando una losanga di cuoio capelluto dalla regione occipitale (zona della nuca), dal suo sezionamento vengono ricavate unità follicolari, inserite con uno speciale ago in piccolissime incisioni, fatte sul cuoio capelluto nelle aree da rinfoltire. Sfruttando la naturale elasticità cutanea, le due estremità di cuoio capelluto da cui è stato effettuato il prelievo si fanno combaciare e, quindi, si procede con la sutura. Rimane solo una sottile cicatrice lineare, praticamente quasi invisibile. Il numero di capelli che si può trapiantare con questa tecnica è variabile: dipende dalla quantità di bulbi presente nella zona donatrice, dall’età del paziente e dal numero di sedute previste, in relazione all’evoluzione della calvizie. I capelli trapiantati mantengono colore, spessore e resistenza nel tempo, perché sono privi di carattere ereditario androgenetico e non hanno la tendenza a miniaturizzarsi.
Esistono diverse tecniche di prelievo per il micro autotrapianto, come la FUE (Follicular Unit Extraction), ma la tecnica FUT (Follicular Unit Transplantation) appena descritta ha sicuramente molti vantaggi in termini di successo, di poca invasività e alta resa estetica. La FUT è sperimentata da anni con esiti eccellenti, grazie al continuo aggiornamento e all’applicazione di tecniche all’avanguardia. La piena soddisfazione di coloro che hanno utilizzato la FUT spiega il largo impiego di questa tecnica eccezionale, che risolve in maniera sicura, efficace e definitiva calvizie o diradamenti, con una garanzia vera di risultato.
 
A CHI SI RIVOLGE – In centri specializzati in problemi tricologici, come quelli Tricomedit, è facile capire se il micro autotrapianto è la soluzione migliore: grazie al check-up gratuito preliminare, gli esperti individuano quale sia il problema del paziente e a che stadio si trovi. È in questa fase che i consulenti Tricomedit possono consigliare l’autotrapianto, se esistono i presupposti per questo tipo di infoltimento. L’idoneità del paziente è verificata dal medico chirurgo dello staff con la prescrizione di esami specifici: test ematochimici, elettrocardiogramma e visita cardiologia.
 
INTERVENTO IN AMBULATORIO – Il micro autotrapianto viene eseguito da chirurghi in anestesia locale, in ambulatori specializzati come quelli Tricomedit. Dopo l’intervento non ci sono bendaggi o fasciature: con una seduta di qualche ora si ottiene una buona foltezza, coprendo e uniformando la zona a favore di un effetto estetico più completo. Per profilassi, il paziente affronta l’intervento dopo aver già iniziato una copertura con antibiotico, mentre l’anestesia locale è simile a quella utilizzata comunemente dal dentista. Nei centri Tricomedit l’intervento viene eseguito direttamente in sede, in quanto dotati di sala operatoria ed équipe medica a disposizione. Questo permette di mantenere bassi i costi – rispetto ad altre realtà che affittano strutture e ingaggiano altrove chirurghi per lo staff operatorio-, oltre alla comodità per il paziente di avere un unico e solo punto di riferimento. Nei preventivi Tricomedit, inoltre, sono comprese tutte le prestazioni post operatorie (detersione, asportazione della sutura e vari controlli) eseguite sempre nello stesso centro.
 
E DOPO L’INTERVENTO? – Completata la seduta di micro autotrapianto, si avverte solo un lieve rossore. In caso di dolore leggero, il chirurgo prescrive preventivamente un antidolorifico di copertura e, se l’intervento è stato eseguito nell’area frontale, la prescrizione può avvenire per un antinfiammatorio che favorisce il veloce riassorbimento di un eventuale minimo gonfiore, che in ogni caso è privo di effetti negativi per l’intervento. I piccoli coaguli, presenti laddove sono stati innestati i follicoli piliferi, sono fondamentali per l’adesione dei micro innesti nei punti di inserimento,che spontaneamente in pochi giorni scompaiono progressivamente con i lavaggi. Il consiglio è quello di non tagliare i capelli prima dell’intervento in modo che i segni transitori dell’autotrapianto saranno coperti dalla lunghezza del capello e la piccola sutura rimarrà nascosta.
Il primo lavaggio dei capelli è fondamentale: nei centri Tricomedit viene fatto direttamente dagli specialisti, contestualmente a un primo controllo ripetuto dopo sette giorni. I lavaggi successivi e la disinfezione del cuoio capelluto si possono eseguire liberamente a casa con prodotti appositi. Dopo quindici giorni verrà asportata la sutura nella zona del prelievo, controllando zona donatrice e ricevente. Gli esperti Tricomedit raccomandano di evitare traumi e irritazioni nella zona interessata: niente esposizioni dirette al sole o trattamenti chimici in generale (permanenti, stirature, ecc.), per circa trenta giorni.
 
I RISULTATI SI TOCCANO CON MANO – La tecnica del micro autotrapianto ha avuto e continua ad essere scelta, con successo, da chi desidera risolvere in maniera risolutiva il problema di diradamenti o calvizie. In effetti, già dal terzo mese si hanno risultati evidenti, con la crescita visibile dei capelli trapiantati, e nell’arco di otto-dieci mesi si raggiunge un risultato estetico definitivo, naturale e soddisfacente. Se il desiderio è quello di aumentare la densità dell’area già trattata o rinfoltirne una diversa, sarà possibile intervenire di nuovo con un altro prelievo dalla precedente zona donatrice, lasciando sempre un unico segno cicatriziale per un risultato eccellente.

Per ulteriori dettagli: www.tricomedit-landen.com

Articolo Pubbliredazionale
Pubblicato Giovedì 4 marzo, 2010 
alle ore 16:51
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