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Senigallia: è di omicidio volontario l’accusa per Roberto Moroni

L’uomo si trova nel carcere di Montacuto; a breve l’autopsia sulla salma della vittima

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L'abitazione in via Buozzi

Una tragedia per certi versi annunciata quella che si è consumata alle prime ore del 3 febbraio in via Buozzi che ha visto protagonisti Roberto e Luca Moroni, padre e figlio rispettivamente di 69 e 49 anni. Roberto, infermiere, è molto conosciuto nel senigalliese mentre il figlio, disoccupato e tossicodipendente aveva dei piccoli precedenti riconducibili al mondo della droga.

L’ennesima lite stavolta terminata con l’uccisione del 49enne.  La scintilla sarebbe scaturita con la richiesta di denaro da parte della vittima. Secondo la ricostruzione del  69enne, il figlio lo avrebbe aggredito in camera sua intorno alle 5 di mattino, colpendolo con una sedia alla schiena. Dopo una breve ma intesa colluttazione sarebbe spuntato il coltello da cucina con il quale l’uomo si sarebbe difeso dall’aggressione con più fendenti, uno dei quali avrebbe raggiunto alla gola la vittima.

E’ stato lo stesso Roberto, in visibile stato confusionale, ad avvertire la polizia alla quale si è consegnato subito dopo la colluttazione. L’uomo è stato condotto nel carcere di Montacuto: per lui l’accusa è  di omicidio volontario.

La salma di Luca Moroni è stata trasferita presso l’obitorio dell’ospedale cittadino dove nelle prossime ore dovrebbe essere effettuata l’autopsia. Nella mattinata del 4 febbraio potrebbe tenersi intanto l’ispezione cadaverica ed un sopralluogo da parte dei militari nell’appartamento dove si è consumato.

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