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“Border” alla Piccola Fenice di Senigallia

Prosegue la rassegna del giovedì (12 dicembre)

Border, film

Per il terzo appuntamento con il “Il giro del Mondo in 12 Film” organizzato da Confluenze e il Comune di Senigallia con il sostegno di Italia Nostra, giovedì 12 dicembre ore 21:15, alla Piccola Fenice, dopo Spagna e Germania, si giunge in Svezia con il film “Border – Creature di Confine” (di Ali Abbasi, 2018, 100 minuti), opera che ha ottenuto numerosi riconoscimenti importanti.

Tra questi miglior film nella sezione “certain regard” di Cannes 2018, candidatura all’Oscar 2019 ai due truccatori del film (un lavoro impressionante e affascinante sulla costruzione dell’aspetto dei due attori protagonisti), miglior film al “Noir in Festival” 2018 nonché numerose vittorie o candidature a premi e festival di tutto il mondo. “Border”, oltre a questo curriculum di premi, vanta lo status critico di essere un film originale, curioso e intrigante, capace di trascinare lo spettatore in una coinvolgente storia di amore selvaggio e carnale: quella di Tina (un’ottima ed irriconoscibile Eva Melander), guardia di frontiera dotata di sovrumana capacità olfattiva che utilizza per individuare i contrabbandieri al “confine”, che un giorno si trova faccia a faccia con un individuo che la confonde nei sensi, e non riuscendo ad inquadrarlo e a capire se sia colpevole o meno, si ritrova suo malgrado in una vicenda che la costringerà a fare i conti sia con la sua identità sia con terrificanti rivelazioni sull’umanità in generale.

La storia, tratta dal racconto “Gräns ” (Confine) di “John Ajvide Lindqvist (autore del bestseller “Lasciami Entrare”), è raccontata attraverso suggestive immagini e con un notevole stile asciutto da Ali Abbasi, al suo secondo film dopo il pregevole “Shelley” del 2016, con sopraffina cura per i dettagli e per la psicologia dei due protagonisti, al “confine” tra l’umano e l’animale.
Tra i temi affrontati, oltre a quello della ricerca della propria identità, anche la discriminazione dei diversi, che avviene a vari livelli nella società, e sull’esperienza di essere una minoranza. Il regista stesso è un cittadino svedese di origini iraniane che ha dichiarato di essere stato ispirato da un’indiretta esperienza di discriminazione e di intolleranza.

Le sue parole: “Sono partito proprio dall’idea di una storia d’amore per persone brutte: due creature con strani tratti e strani denti che non sono relegate a personaggi buffi o cattivi. Vivono in modo profondo l’amore, il sesso, il dolore dell’abbandono. Il nostro senso estetico è distorto dagli stereotipi mediatici: nelle serie tv, anche nei ruoli minori, decisamente lontani dalle persone reali, ci sono solo donne stupende. Hollywood segua la sua estetica, basta sapere che la realtà è lontana”.

Ingresso: intero 4 euro, soci Confluenze e Italia Nostra, giovani fino a 25 anni, 2 euro,.

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