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“Pugni chiusi”, racconto di un uomo libero che di fronte alla storia seppe fare la scelta giusta

Lo spettacolo teatrale del 2 settembre all'Auditorium San Rocco di Senigallia è nel programma di "Se vuoi la pace prepara la pace"

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"Pugni chiusi" a Senigallia

“Se vuoi la pace prepara la pace”: bello, intenso e coinvolgente il programma della manifestazione promossa per il decimo anno dall’Università per la pace, che quest’anno si muoverà all’insegna dell’arte in un lungo viaggio attraverso le Marche, dal 25 agosto al 18 settembre.

La tappa di Senigallia sarà il 2 settembre alle 21 presso l’auditorium San Rocco in piazza Garibaldi: qui potremo assistere allo spettacolo teatrale “Pugni chiusi” di Maurizio Boschini, con Jacopo Trebbi e la regia di Gianni Marras.

Ci troviamo a Città del Messico, è il 16 ottobre del 1968 e l’australiano Peter Norman sta correndo la finale dei 200 metri alle Olimpiadi. Si piazza al secondo posto, tra gli atleti statunitensi di colore Tommie Smith e John Carlos, i quali lo informano che saliranno sul podio a piedi nudi con le scarpe in mano, facendo un saluto con guanti neri e pugno chiuso – il “black power salute” – per lanciare un grande segnale al mondo contro i soprusi del razzismo bianco. L’atleta australiano deve decidere se prendere le distanze da questo gesto o supportarlo: sceglie la seconda ipotesi, appuntandosi la spilla di un’associazione a favore dei diritti umani durante la premiazione. Questo gesto condizionerà tutta la sua vita: Peter Norman venne emarginato per sempre dallo sport e dalla nazionale australiana di atletica, attraversò depressione e alcolismo e si spense nel 2006 all’età di 64 anni. A trasportare la sua bara furono proprio Tommie Smith e John Carlos. Solo nel 2012 la Camera dei rappresentanti d’Australia approvò un documento per riabilitarne la figura e porgere pubblicamente le scuse ufficiali. Interpretato da Jacopo Trebbi, “Pugni chiusi” è il racconto di un uomo libero che di fronte alla storia seppe fare la scelta giusta.

"Pugni chiusi" a Senigallia - locandina“L’arte deve veicolare messaggi di pace” spiegano dall’Università per la pace “perché questo è il suo scopo e questa la sua alta missione, se non vuole dimenticare o tradire sé stessa. Ogni evento sarà un raggio di luce che illuminerà le nostre menti e aprirà i nostri cuori, facendoci riflettere sulle tragedie umane per comprenderle e non ripeterle più.” Come ha espresso anche il maestro Nicola Piovani a luglio in piazza del Quirinale, eseguendo la sua opera con testo liberamente tratto della “Eumenidi” di Eschilo: “Non la spada ma l’arte illumini la via”. Siamo chiamati tutti a testimoniare il nostro alto impegno per abolire la guerra e possiamo farlo anche attraverso l’arte, un’arte impegnata a tutto tondo e non semplice intrattenimento.

L’evento del 2 settembre, come tutti quelli del fitto programma di “Se vuoi la pace prepara la pace”, è gratuito e a ingresso libero (www.facebook.com/UnivPace).

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