SenigalliaNotizie.it
Versione ottimizzata per la stampa

“Il voto referendario rischia di essere svilito da quello amministrativo”

Il Comitato per il No: "Se vincesse Sì a taglio parlamentari, queste le ultime elezioni rappresentative di territori e cittadini"

Il Senato della Repubblica, uno dei due rami del Parlamento Italiano

Questa campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Senigallia e della Regione Marche che sta finendo è una delle più affollate sia di candidati che di comunicati a memoria d’uomo.

Naturalmente tutte le attività elettorali passano attraverso la condivisione su Facebook: interviste audio e video, incontri pubblici, dirette e clip autoprodotti, oltre al materiale costruito per i canali ufficiali come le testate giornalistiche online. Ho letto e visionato molta di questa produzione nell’ultimo mese ed è stato facile vedere come, a parte quando espressamente chiesto ai candidati a sindaco ed altre rare eccezioni tra i candidati delle varie liste, quasi nessuno ha dichiarato la sua posizione nei confronti del referendum e tra questi, chi lo ha fatto, lo ha fatto per il NO.

La tornata di elezioni amministrative è stata abbinata, purtroppo, al voto referendario che rischia in questo modo di essere svilito nei suoi contenuti che sono, viceversa, nobilissimi: il ruolo centrale del parlamento e la difesa della  democrazia rappresentativa. Questi principi non dovrebbero sfuggire a chi si candida alla guida di una comunità che dovrebbe invece guardare ad essi come dei punti fermi e non lasciarli, al contrario, alla mercè dei populisti e degli illiberali della politica. Ecco perché elezioni e referendum sono strettamente collegati e non possono prescindere l’uno dall’altro. Se vincessero i sostenitori del taglio dei parlamentari, queste sarebbero le ultime elezioni che potremmo dire veramente rappresentative dei territori e dei cittadini: tuttavia è in corso un’operazione demagogica che fa passare per azione anti-casta quella che è, al contrario, un losco tentativo di perpetrazione del potere delle segreterie di partito.

Pochi deputati, controllabili e manipolati da mettere dove servono. Il rischio è quello di dover verificare tutto questo sulla nostra pelle.

Usciamo dal provincialismo che ci fa pensare alle elezioni amministrative come a qualcosa che abbia a che fare solo con i servizi o i tributi: la difesa del parlamento è una battaglia di civiltà che deve ispirare chi si propone a rappresentarci e non può, in nessun modo, uscire dal dibattito politico.

Vinca il migliore e, naturalmente, che sia chi vota NO.

dal Comitato del NO

Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!


Scarica l'app di Senigallia Notizie per AndroidScarica l'app di Senigallia Notizie per iOS

Partecipa a Una Foto al Giorno





Cronaca
Politica
Cultura e Spettacoli
Sport
Economia
Associazioni
Fuori dalle Mura