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L’alimentazione del futuro argomento di una conferenza al Rotary Senigallia

Il Prof. Nunzio Isidoro: "Guardare agli insetti come fonte proteica alternativa"

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Prof. Nunzio Isidoro al Rotary di Senigallia

Proseguendo nelle attività volte a promuovere l’agricoltura, l’alimentazione e l’economia del territorio, il Rotary Club Senigallia ha organizzato un incontro con il Prof. Nunzio Isidoro per parlare dell’alimentazione del futuro.

Dopo la sua introduzione, il presidente Learco Perini ha passato la parola al Prof. Isidoro, Ordinario di Entomologia Generale ed Applicata e Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università Politecnica delle Marche.

Il relatore ha evidenziato come, già nell’antichità, l’utilizzo per l’alimentazione umana degli insetti e dei loro derivati fosse molto diffuso. Si trovano scritti che parlano di alimentazione di ottima qualità, considerata come una vera e propria manna dal cielo, riferendosi all’opportunità alimentare fornita dalle cavallette riunite in grossi sciami prima delle migrazioni.

Anche nei nostri territori, fino all’ottocento, gli insetti entravano nella dieta e ne sono una prova le cavallette in Sicilia, le cicale in Sardegna e le libellule nelle zone umide. Poi, sia per un diverso approccio culturale e sia per un freno di natura mentale, queste tradizioni alimentari sono state un po’ abbandonate anche se, attualmente, sta ritornando di moda soprattutto fra i giovani e in certi ambienti. Un esempio è il “casumarzu” in Sardegna, un apprezzato formaggio caratterizzato dalla presenza, al suo interno, delle larve di mosca.

Degli insetti, molto utilizzate sono anche le loro produzioni come il miele e le melate delle api e delle formiche o l’alchermes per i dolci.

Nel mondo, circa due miliardi di persone (in Australia, Sud America, Africa, India e Est Asiatico) si nutrono normalmente di insetti e sono oltre duemila le specie attualmente utilizzate e facilmente allevabili.

Hanno un impatto ambientale molto più basso rispetto all’allevamento di altri animali come bovini, suini e polli e sono più convenienti dal punto di vista economico: per esempio, con dieci chilogrammi di cereali, si può ottenere un chilogrammo di carne bovina o tre di carne suina o cinque di pollo oppure nove chilogrammi di insetti. Inoltre, sono più saporiti, contengono acidi grassi insaturi di ottima qualità, compresi gli omega 3, e sono al momento considerati a basso rischio di trasmissione malattie anche se studi approfonditi sono ancora necessari.

Per questo, anche in Europa si sta diffondendo un’alimentazione derivata dagli insetti e, in particolare, vengono utilizzate le uova ma anche le crisalidi, le larve e gli adulti di diverse specie di insetti.

Gli insetti – ha concluso Isidoro – per le loro qualità sono interessantissimi anche per l’utilizzo come mangime per gli animali e anche questo riporta alle tradizioni di un tempo dove, per esempio, il buon pollo ruspante nel cortile si nutriva essenzialmente di insetti del terreno. Considerati tutti questi importanti aspetti, dobbiamo quindi guardare agli insetti e ai loro derivati come una importante fonte proteica alternativa per l’alimentazione del futuro.

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