Imprese artigiane, altro che ripresa: nel senigalliese le chiusure superano le aperture
I dati di Confartigianato riferiti al periodo gennaio-settembre 2015 sono peggiori di quelli del 2014

Artigianato, il saldo tra nascita e chiusura delle attività torna in negativo, e il comparto dei servizi perde slancio.
Bilancio in chiaroscuro per le imprese artigiane del senigalliese. Secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi Confartigianato su dati Ufficio Statistico CCIAA di Ancona, da gennaio a settembre hanno chiuso 37 attività a fronte di 29 iscrizioni per un saldo negativo di – 8.
Nello stesso periodo del 2014 le aperture (37) superavano le cessazioni (33).
L’analisi dei singoli comparti mette in luce come i servizi alle persone siano passati da + 9 a 0. In negativo anche gli altri comparti (manifatturiero -1; costruzioni -3).
“Tasse, burocrazia, restrizione del credito sono tra le cause che hanno costretto (e stanno ancora costringendo) moltissimi artigiani a gettare la spugna – commenta Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – .Ottenere credito è un percorso ad ostacoli così come la burocrazia complica enormemente la vita degli imprenditori con grandi costi, spreco di tempo e di risorse.
Le attività stanno facendo il possibile per resistere, gli imprenditori mettono mano ai patrimoni familiari pur di salvare i bilanci aziendali, ma questo sforzo deve essere irrobustito da interventi a misura di piccola impresa per ridurre l’imposizione fiscale, favorire l’occupazione e la nascita di attività”.
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