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Rotavirus e meningite B: nelle Marche vaccinazioni in crescita per la prima infanzia

Bilancio esposto durante la tavola rotonda che si è tenuta lo scorso 10 settembre ad Ancona

Tavola rotonda ad Ancona su meningite B e rotavirus

In collaborazione con Adnkronos. Un bilancio positivo quello esposto durante la tavola rotonda che si è tenuta lo scorso 10 settembre ad Ancona e che ha coinvolto specialisti e dirigenti sanitari per parlare delle strategie di prevenzione vaccinale nella primissima infanzia.

“Pre-occupiamoci della meningite…e non solo: la protezione del paziente pediatrico contro il meningococco B e il rotavirus”, questo il titolo dell’incontro, trasmesso online sui profili Facebook e YouTube dell’agenzia di stampa Adnkronos, ha permesso di mettere a fuoco quali azioni siano state vincenti nella difficile fase pandemica, per determinare un incremento delle coperture nella fascia di età compresa tra gli zero e i due anni.

“Nelle Marche la profilassi per un bimbo al primo anno di età prevede il vaccino contro lo pneumococco insieme all’esavalente, che offre anche protezione contro l’Haemophilus influenzae di tipo B, altro batterio che può far insorgere la meningite. Sempre gratuita la vaccinazione contro il meningococco B e contro i sierogruppi Acwy”, ha spiegato Arcangela Guerrieri, pediatra e Consigliere segretario dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Ancona.

La pressione che il Covid ha comportato sui dipartimenti di prevenzione delle Marche è stata notevole, però il sistema ha retto, come ha in seguito evidenziato Daniel Fiacchini, dirigente medico del Dipartimento di prevenzione Asur Marche, coordinatore del gruppo di lavoro Comunicazione per la Sanità pubblica della Società italiana di Igiene SItI. “Le vaccinazioni in generale hanno subito dei rallentamenti, però abbiamo mantenuto l’offerta attiva e gratuita per la fascia 0-2 anni. E infatti i dati ci dicono che nel 2021 per quanto riguarda il vaccino contro il meningococco B si è passati dal 65% di copertura nel 2019 a un 75% nel 2021, mentre per il vaccino contro il rotavirus si è partiti dal 58% del 2019, poi al 68% l’anno seguente e al 72% nel 2021. Siamo ancora distanti dall’obiettivo del 95% previsto dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale, però segniamo una crescita in una fase molto complessa come quella pandemica”.

A fronte di una disomogeneità territoriale che va appianata, si registrano dati confortanti anche per i ceppi di meningite Acwy, un tasso pari all’85% che “è più stabile nel tempo – ha concluso Fiacchini – ma ha ancora margini di miglioramento, sempre rispetto al 95% previsto dai parametri nazionali”.

La tavola rotonda, promossa con il supporto non condizionante di GlaxoSmithKline, ha messo al centro la prevenzione da due malattie batteriche che incidono pesantemente sullo stato di salute degli infanti: il rotavirus, ad esempio, da qualche anno si può evitare grazie a un vaccino che “la Regione Marche ha reso subito gratuito appena è stato disponibile – ha sottolineato la pediatra Guerrieri -. La sua morbilità è importante: i primi sintomi possono essere sfumati, con febbre lieve, ma poi sfociano in vomito, diarrea con scariche che portano un infante rapidamente a disidratazione, con conseguente ricovero del bimbo per diversi giorni. E il rischio di decesso non è da escludere. Chi dice che si tratta solo di una gastroenterite non ha idea della complessità di trattare un bimbo molto piccolo colpito da questo virus”.

Anche la meningite rende difficile un intervento tempestivo, proprio perché i primi sintomi sono poco specifici, confondibili con molte altre problematiche meno gravi. In pratica, si giunge spesso troppo tardi in ospedale perché la terapia antibiotica possa fare il giusto effetto. Inoltre, si parla di bimbi molto piccoli, il cui sistema immunitario è molto vulnerabile all’aggressività del batterio. E gli esiti sono molto invalidanti: deficit cognitivi, sordità, amputazioni, sono alcuni effetti della malattia che colpiscono il 20% dei pazienti. E la letalità di questa malattia rara può raggiungere il 10%.

Lo sa bene Amelia Vitiello, presidente del Comitato nazionale Liberi dalla meningite, che proprio in conseguenza della perdita della prima figlia, ha deciso di istituire un organismo capace di informare correttamente e di costruire un ponte tra famiglie e istituzioni. “Non serve consultare dottor Google per avere delle risposte sui vaccini, occorre accedere alle informazioni scientificamente corrette – ha evidenziato -. L’offerta di vita data dal vaccino è la migliore protezione che possiamo dare ai nostri figli, ma occorre essere ben informati per comprendere i rischi”.

L’invito è rivolto a tutti i genitori che spesso ritengono che il loro figlio sia sufficientemente protetto, perché non fa viaggi esotici o ha già avuto delle vaccinazioni. “Constato spesso che non si segue bene la profilassi, perché mancano i richiami durante la crescita. Anche chi è favorevole può non avere tutte le informazioni necessarie: per questo consiglio di rivolgersi al pediatra – ha sottolineato la presidente del Comitato nazionale Liberi dalla meningite -. Mentre le istituzioni devono impegnarsi per dare un’offerta gratuita omogenea in tutto il Paese, coprendo tutti i ragazzi fino ai giovani adulti, ovvero i 19 anni”.

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