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Palazzo Gherardi di Senigallia: “salviamolo prima che scompaia”

Battistuzzo-Cremonini: "più il Comune lo lascia andare in rovina e più viola il patto sottoscritto con l’accettazione del testamento"

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Veduta del Palazzo Gherardi di Senigallia

Crollano pezzi di intonaco da Palazzo Gherardi ed il Comune transenna alcuni parcheggiper motorini proprio in corrispondenza di questi crolli.

A settembre un lettore aveva segnalato una finestra aperta da molto, troppo tempo, veicolo ideale per allagamenti o entrata di animali in quella che fu la sede del Regio Liceo Classico ‘G. Perticari’, visitato persino da Giosuè Carducci.

Nulla di nuovo, si potrebbe dire. L’edificio che la generosità del conte Adolfo Gherardi volle donare alla città di Senigallia per l’istruzione e l’avanzamento dei giovinetti privi di mezzi versa da anni in condizioni disastrose.

A nulla sono valsi le polemiche, gli incontri, gli articoli, le mobilitazioni di politici locali come il consigliere Paradisi e perfino gli interventi di personaggi di spicco a livello nazionale come Vittorio Sgarbi e Marcello Veneziani: si è riusciti, per il momento, a scongiurare che il Palazzo finisse perduto in speculazioni immobiliari di lusso (sotto la ex giunta Angeloni) ma non si trova ancora un modo per far sì che il Comune decida di mettere il restauro ed il riutilizzo del Palazzo all’ordine del giorno.

I problemi sono notevoli, lo sappiamo. Di staticità e di destinazione d’uso, soprattutto; di priorità, sembrerebbe, dall’altro lato. Già, perché se per il Comune di Senigallia è prioritario infilare due stemmi papali ‘finti’ nella pavimentazione di Piazza Garibaldi (l’Eroe dei Due Mondi si starà ancora rivoltando nella tomba, probabilmente) o inventare una Fonte Ebraica inscritta in una Stella di David, entrambe mai esistite (come si sa, l’antico Ghetto era iper popolato e fitto di abitazioni), in Piazza Simoncelli chiamando l’operazione ‘restauro filologico’ (forse Restauro Fantasy avrebbe fatto più al caso) sembra che non vi sia nessuna urgenza di trovare una soluzione per Palazzo Gherardi, un immobile iconico ed identitario per la città tutta, non fosse che per la sua posizione così caratteristica che plasma la morfologia del Lungofiume.

Io stesso scrissi in passato avanzando alcune idee per una sua rivalorizzazione: un Conservatorio di musica, un Museo della Scienza, un centro culturale. La risposta che incontra qualsiasi discorso che verta sul recupero di Palazzo Gherardi è sempre la medesima: mancano i soldi ed è difficile per via dei problemi di staticità.

Allora io chiedo: vogliamo attendere finché, crollo dopo crollo, il Palazzo si finisca per sbriciolarsi su se stesso? O che diventi un’oasi naturale in cui trovino rifugio gabbiani, rondini, ratti e piccioni? Vogliamo attendere che dopo i furti dei preziosi quadri già occorsi si passi a portar via finanche gli infissi?

Gli inglesi dicono Where there’s a will, there’s a way, dove c’è la volontà, c’è anche un modo per fare le cose: sembra impossibile credere che il Comune riesca a inventare di sana pianta nuove piazze, ed a trovare i soldi per realizzarle, senza però riuscire a fare qualcosa per Palazzo Gherardi, azione che sarebbe dovuta persino in linea etica, per rispetto delle volontà di un giovane, il conte Gherardi, morto a ventidue anni, che avrebbe potuto lasciare le sue sostanze alla sorella Annetta (sposa al cavalier Domenico Benedetti Forestieri) mentre decise di lasciare tutto alla città di Senigallia.

Attenzione però perché il legato del conte pone una condizione: che i suoi beni siano utilizzati per aiutare a studiare i giovani poveri della città. Più il Comune lascia andare in rovina Palazzo Gherardi e più viola il patto sottoscritto con l’accettazione del testamento del giovane conte.

Sempre su questo giornale, mesi fa, proposi che l’iniziativa partisse dalle persone, magari attraverso una Fondazione ad azionariato diffuso e popolare, perlomeno per far comprendere agli amministratori che Senigallia ama Palazzo Gherardi e pretende per esso una soluzione.

Per molti di noi è stato un liceo, una Biblioteca, un luogo di cultura e socializzazione: chiunque sia interessato alla sua storia ed a proporre soluzioni per il suo salvataggio e la sua riutilizzazione, può da oggi partecipare alle attività della Pagina Facebook Palazzo Gherardi Senigallia – per una fondazione culturale (https://www.facebook.com/palazzogherardisenigallia/?modal=admin_todo_tour e @palazzogherardisenigallia), pagina che si vuole porre come agorà virtuale di discussione su questo importante bene collettivo .

Forse non riusciremo a fare nulla perché è possibile che tutto sia già stato deciso.

Almeno però avremo la consapevolezza di averci provato.

Commenti
Ci sono 3 commenti
fra77 2019-11-17 12:37:06
Le idee su cosa farci sono sempre belle ed interessanti,ma all'atto pratico non ci sono soluzioni. Il motivo è sempre quello,il denaro. Ed a palazzo Gherardi c'è ne vuole parecchio di denaro,penso milioni di euro. Difficile per quel che se ne dica far trovare questi soldi al comune. L'unico modo è trovare un acquirente per magari farci qualcosa che dia guadagni per ripagarsi l'investimento fatto.
favi umberto 2019-11-18 08:13:39
bravo bella iniziativa complimenti e buona fortuna....
senigallia1 2019-11-18 10:08:40
Buongiorno, .... non scordiamoci mai che esistono i fondi europei per qualsiesi iniziativa di recupero, basta volerlo...salvo appartamenti privati!
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