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Le classi terze dell’Istituto Senigallia Centro al Galà di fine anno

Un evento di fine anno sabato 8 giugno

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Galà di fine anno della Fagnani

Per poter riconoscere ai Nostri studenti una giusta ricompensa per tutti i giorni scolastici trascorsi insieme, l’I.C. “Senigallia Centro – Fagnani”ha pensato di salutare gli allievi delle cinque classi terze, i loro genitori e i loro parenti, con un “Gran Galà” per la fine del 1°ciclo d’istruzione.


Il luogo scelto è un locale non distante dal centro di Senigallia ed è un luogo molto rinomato anche per la serietà degli eventi che si organizzano e si sono organizzati finora, soprattutto, che garantisce l’osservanza delle norme sulla sicurezza, “Finis Africae”.

La musica sarà gestita dal gruppo “Senigallia – Beatles” che suonerà dal vivo con la rassicurante presenza del Comandante della Polizia di Stato, dr. Paolo Molinelli che presenzierà all’iniziativa.

Saranno presenti la Dirigente Scolastica, lo staff, i docenti, la segreteria; saranno invitati i rappresentanti dell’Amministrazione di Senigallia per prendervi parte, ma anche e soprattutto per premiare le nostre eccellenze che, in specie quest’anno, si sono distinte in campo atletico, musicale e cinematografico.

Quest’ occasione dev’essere interpretata come il comune e condiviso modo per imprimere, nei ricordi dei Nostri ragazzi, un percorso triennale che li ha visti trasformarsi da bambini in adolescenti e che ha contribuito a renderli più maturi: divertirsi – semel in anno licet insanire, recitavano i latini – è una delle tante maniere di apprendere e di vivere con serietà, significa comprendere con gioia, foss’altro per qualche ora.

Può sembrare un ossimoro essere seriamente felici, ma l’ “assimilazione compensativa” è la forma più autentica di interpretare l’umana societas, il solo, inclito stile che valga il senso dell’impegno di noi adulti come imperativo categorico per i nostri giovani, ed una forma di rispetto per la loro vivida intelligenza, in consonanza con quanto sostenuto giustamente da Italo Calvino anch’ “Io penso che il divertimento sia una cosa seria”.

Divertirsi, poi, con i propri figli, azzerando quegli spigoli generazionali ed esistentivi che a volte si verificano, cantando le stesse canzoni, ballando gli stessi ritmi, abitando gli stessi spazi, credo sia il risultato inclusivo più meritorio che alla scuola possa ascriversi.

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