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A Senigallia le prime famiglie provenienti dalle zone terremotate

Protezione Civile, Croce Rossa, Caritas, Comune, Asur e albergatori operativi per assicurare ospitalità e servizi

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Festa dell\'Olio Nuovo 2016 - Scapezzano di Senigallia
Un palazzo a San Severino Marche dopo il terremoto di domenica 30 ottobre 2016

Sono giunte a Senigallia le prime famiglie provenienti dalle zone terremotate delle Marche. Da inizio novembre le persone senza più un’abitazione o con case inagibili sono ospitate presso alcune strutture alberghiere della spiaggia di velluto grazie alla macchina organizzativa che vede in campo la Protezione Civile, l’Asur, la Croce Rossa, la Caritas, l’amministrazione comunale e, ovviamente, le associazioni di albergatori che hanno dato la propria disponibilità.

Attualmente sono quasi 80 le persone sfollate giunte a Senigallia dalle zone come Camerino e San Severino Marche: di queste, 37 tra uomini, donne e bambini sono all’hotel Argentina sul lungomare Alighieri; altre 36 all’hotel Le Querce di via U.Giordano, zona Vivere Verde; una famiglia ha trovato invece alloggio all’hotel Beaurivage sul lungomare Marconi.

Una ospitalità che si preannuncia lunga – come dichiarato a livello regionale dalla Protezione civile – nonostante la netta contrarietà di diversi marchigiani terremotati, ma forzata: le temperature nelle zone colpite dal sisma del 26 e del 30 ottobre 2016 sono previste in picchiata a partire dai prossimi giorni. Inoltre sono previste anche le prime nevicate.

Dopo questi primi momenti di censimento delle persone arrivate – spiega il responsabile del comitato senigalliese della Croce Rossa Italiana, Marco Mazzantici stiamo organizzando per capire le necessità di chi è giunto a Senigallia. Alcuni hanno bisogno di continuare le terapie che avevano iniziato nei loro ospedali, altri hanno bisogno di vestiti (ma per le nuove norme igieniche servono capi di abbigliamento nuovi, Ndr), infine i bambini devono essere inseriti nelle scuole per poter dare loro una parvenza di normalità“.

Chiunque voglia dare una mano – continua Mazzanti – è pregato di contattare la Croce Rossa o la Caritas con cui siamo in stretto contatto: servono vestiti nuovi, oltre a pannolini e latte in polvere. Per i medicinali, sta pensando a tutto l’Asur, mentre i servizi sociali del Comune sono attivi per le questioni familiari e scolastiche. Insomma, la macchina è a pieno regime“.

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