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Fusione Senigallia-Morro d’Alba, nasce il comitato per il “no” al referendum

"Approvato in tutta fretta un atto con costi certi a fronte di benefici incerti": ecco alcune informazioni

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I componenti del comitato referendario "no alla fusione con Morro d'Alba": da sx, Alessandro Curtatoni, Leonardo Badioli, Elisabetta Palma e Riccardo Pizzi

Anche Senigallia si dota di un comitato referendario per il “no” alla fusione tra Senigallia e Morro d’alba con l’incorporazione di quest’ultimo comune nella più grande città della spiaggia di velluto. Per fare un po’ di informazione in merito al referendum del prossimo 23 ottobre.

Non siamo un comitato nato a prescindere per il no – spiega il referente Leonardo Badioli – quanto un insieme di cittadini che hanno prima cercato di capire le ragioni del ‘sì’ e poi hanno scelto di dire no per via dei tanti aspetti negativi derivanti dalla fusione“.

Il primo aspetto – continua Badioli – che ci ha sorpreso è la fretta con cui è stato approvato un atto di indirizzo: il bello è che prima è stato votato e poi approfondito in Commissione, quindi è come se avessero votato un atto in bianco. Inoltre è basato su uno studio di fattibilità emerso rapidamente nel periodo di ferragosto che in molti punti è contraddittorio. Persino sbagliato quando riferisce che la competenza è regionale“.

Quali gli aspetti problematici di questa fusione per incorporazione di Morro d’Alba in Senigallia? Secondo il neonato comitato referendario “No alla fusione con Morro d’Alba”, le tanto decantate risorse non sarebbero certe, né lo è la quantità di soldi che dovrebbero ricadere come contributi: nello studio di fattibilità redatto dalle due amministrazioni comunali si parla di circa 2 milioni di euro per dieci anni da dividere a metà tra i due enti, ma sarebbe una cifra massima che al momento non è confermata.
C’è poi da dire – spiega Elisbetta Palma – che nel documento approvato dal consiglio comunale c’è scritto a pagina 20 che le risorse “serviranno per mantenere gli stessi servizi attuali“. Quindi come hanno utilizzato finora le risorse?
E comunque, al termine dei dieci anni – interviene Riccardo Pizzi – quando finiranno i contributi, come ci dovremo muovere? Con altre fusioni? E’ chiaro che non si può andare avanti così, ma con economie amministrative e spending review finora mai attuate“.

Nello stesso testo si fanno riferimenti a servizi comunali che hanno costi diversi, tanto che – spiega il comitato – il costo per persona nei piccoli comuni sono molto alti (2.751 euro a Morro d’Alba), mentre a Senigallia sono più bassi (797 euro) perché si trova nella fascia ottimale del rapporto tra costi e numero di cittadini. Una differenza che si verrebbe a livellare solo spalmando questo surplus di costi sui livelli di Senigallia che quindi salirebbero.

Servizi che sarebbero anche da riorganizzare: a livello “sanitario”, Morro d’Alba infatti fa parte si della stessa area vasta n.2, ma nell’ambito territoriale 9 (Jesi). Oltre alla questione del personale, che nel senigalliese è già deficitario, i membri del comitato per il no temono che i costi potrebbero aumentare anche per via delle trasferte, sempre più lunghe e onerose. Così come per la raccolta differenziata dei rifiuti.

Tante le criticità dunque che non sono state affrontate proprio per via di quella fretta di approvare il documento che ha finora contraddistinto i lavori comunali. “Questa fusione porterà costi certi a fronte di benefici incerti – conclude il referente Badioli – : a questo punto sembra che venga fatta con il solo scopo di accaparrarsi le risorse. Ma gli incentivi non dovrebbero essere lo ‘strumento’ per realizzare progetti invece di esserne lo scopo?“.

Info:
nofusionemorrosenigallia@gmail.com
facebook.com/NOfusioneMorroSenigallia

Commenti
Ci sono 4 commenti
mik76
mik76 2016-09-19 22:52:21
L'unica ragione per unire due comuni che non hanno niente in comune è poter permettere la ricandidatura al nostro ciuffone che altrimenti sarebbe costretto a trovarsi un altro lavoro....meditate capre senigalliesi, meditate!
anfatti
anfatti 2016-09-20 08:27:01
In questo caso, però (dato che non si tratterebbe di un nuovo comune ma dello stesso con l'aggiunta di una municipalità), non si potrebbe ricandidare.
fra77 2016-09-20 12:34:22
Penso che sia più capra chi crede che l'attuale sindaco vada ad amministrare morro. Ma chi ci crede! Andrà in parlamento probabilmente,ma non farà più il sindaco. Poi tutti questi comitati etc etc. I cittadini non sono scemi,voteranno come vogliono senza esser condizionati da vari comitati.
BlackCat
BlackCat 2016-09-20 14:31:08
Era ora! Finalmente un po' di chiarezza. Questo sarà l'autunno dei NO.
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