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Imposte sugli alberghi, a Senigallia “qualche segnale positivo”

Manfredi (Ass. Alberghi e Turismo): "bene la riduzione della Tasi da parte dell'amministrazione comunale"

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Marco Manfredi

Dopo quasi un decennio di continui e tormentati inasprimenti della pressione fiscale su attività e immobili strumentali, con aumenti su IMU, TASI e TARI, risultati necessari alle amministrazioni locali per far fronte alla disastrata situazione di finanza nazionale e culminati con una imposizione che, per le attività ricettive, ha procurato importi, in molti casi, paragonabili a canoni di affitti virtuali degli stessi immobili, il governo, ha provvidenzialmente deciso di mettere un stop a questi continui aumenti e di consentire alla microimpresa di riprovare ad immaginare un futuro.


A Senigallia, per le gestioni familiari alberghiere la “colpa” di dover impiegare immobili importanti, a volte imponenti, ma necessari per creare lavoro e fare accoglienza professionale, a causa dell’elevata e non diversificata imposizione fiscale sugli immobili strumentali,  è costata nell’arco dell’ultimo decennio l’impossibilità di poter affrontare qualsiasi tipo di investimento di ammodernamento e, spesso, persino di manutenzione ordinaria. Con la contemporanea difficoltà di ricorso al credito bancario, il rischio corso è stato quello di dirigersi verso una deriva di bassa competitività rispetto alle esigenze del mercato, con tutto ciò che ne consegue. In questo periodo le attività alberghiere hanno impedito tale evenienza garantendo alla clientela notevoli riduzioni sulle tariffe medie praticate per mantenere una proposta dal buon rapporto qualità/prezzo.

Ma questa politica tariffaria, alla lunga, ha determinato pesanti conseguenze sugli esiti dei bilanci aziendali. Ecco allora spiegate le evidenti difficoltà delle microimprese ricettive della città, presenti anche quando, come nel 2015, si ottengono numeri soddisfacenti in termini di presenze turistiche.

Dopo i provvedimenti nazionali, con il bilancio di previsione 2016 arriva un segnale positivo da parte dell’Amministrazione comunale che relativamente alla TASI riconosce agli immobili ricettivi raggruppati nella categoria catastale D2 una piccola ma significativa riduzione del 0,08%. Significativa soprattutto in quanto dimostra la consapevolezza che le attività economiche sotto il profilo dei connotati immobiliari hanno obbligatoriamente caratteristiche profondamente differenti tra loro e che non sia equo continuare ad  applicare la stessa percentuale di imposizione su attività economiche che per la loro specifiche peculiarità hanno caratteristiche oggettive estremamente differenti. Se, infatti, per ottenere lo stesso risultato aziendale una attività deve dotarsi di un immobile necessariamente più imponente rispetto ad un’altra attività meno immobilizzata, questo non può rappresentare un freno o addirittura un impedimento allo svolgimento della stessa.

Se poi riflettiamo sul significato dell’attività turistica nella nostra città e la logica  stretta connessione a quella ricettiva, ci rendiamo conto che, alla lunga, il peso fiscale sopportato dalle attività ricettive rischia di ripercuotersi negativamente non solo sulle attività direttamente coinvolte ma sull’intera economia cittadina.

Crediamo inoltre che debbano essere scongiurati ulteriori aumenti sul fronte TARI e, a tal proposito, interpretiamo positivamente l’impegno assunto dall’assessore Campanile di raccogliere proposte dalle categorie per perseguire nuove forme di risparmio a fronte dell’impegno delle aziende di ricorrere a nuove modalità della raccolta differenziata e smaltimento.

Salutiamo allora con favore l’impostazione da parte dell’amministrazione comunale del bilancio di previsione 2016 che, senza rinunciare mai al dialogo, ha colto con attenzione le necessità di iniziare questa nuova fase che dovrà comprendere, secondo noi, azioni di sviluppo e di sostegno all’occupazione.

Le attività ricettive vogliono cogliere questo segnale positivo nella speranza che, nel prossimo futuro, si possa ricominciare a progettare con maggiori certezze e prospettive più serene rispetto al recente passato.

 

da Marco Manfredi – Ass. “Alberghi e Turismo” (aderente a Confcommercio)

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