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Senigallia ha salutato il grande Riccardo Gigli: folla commossa al funerale

L'omaggio dello Chef Uliassi: “ Se ne va un pezzo di Senigallia”

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Riccardo Gigli, Riccardone - Foto Laura Giammichele da Facebook

Una folla gremita e commossa ha voluto salutare Riccardo Gigli, per tutti Riccardone. In tantissimi hanno preso parte ai funerali celebrati venerdì 29 Aprile presso la Cattedrale senigalliesi. Tutta la città si è voluta stringere in un metaforico abbraccio nei riguardi dello Chef che ha scritto pagine memorabili della storia della ristorazione della spiaggia di velluto.

Particolarmente toccante è stato l’omaggio che lo Chef Mauro Uliassi ha riservato al collega sui social network; le bellissime parole che ripercorrono tutta l’epopea di Riccardone Gigli  ben presto sono diventate virali sul web.

Conosco Riccardone da sempre. Mi ha visto crescere, perché amico dei miei genitori La sua Famiglia, I Gigli, con quella di mio Padre , si conoscevano fin dai primi anni sessanta Erano famiglie di imprenditori nel settore bar e ristorazione. Con i miei genitori e mio fratello , quando chiudevamo il bar in estate,andavamo al Milleluci dei Gigli. Loro ci aspettavano e si mangiava assieme Il Mille Luci stava in campagna ed era il Dancing, sotto invece,c’era il ristorante per le feste e la banchettistica Il Milleluci era esattamente quello che il nome descriveva. Tutto il caseggiato e tutti gli alberi attorno, erano avvolti da luci colorate tipo quelle dell’albero di Natale.Bellissimo. Riccardo era uno dei tre figli, Gerardo e Rita ( anche lei scomparsa) gli altri due. Riccardone era il Classico Ancunità, con lo slang da Ancunità, l’aria da Ancunità. Un Puzzo’. Sempre un po’ sopra le righe, bello moro con gli occhi blu, Riccardone era un barman popolarissimo a Senigallia. Allora i pochi barman erano veri barman. Dopo il Milleluci Riccardo Gigli aprì un bar sotto il Sembhotel, poi fece il suo lavoro a Madonna di Campiglio con il suo amico Giulio al DesAlpes e con lui migrarono da Senigallia una folta schiera di operatori tra cuochi, camerieri e addetti al bar. Andavi a Madonna di Campiglio ed era come se fossi lungo il corso di Senigallia.

Verso la fine degli anni 70 era di nuovo in città alla mitica Villa Sorriso. Riccardo era un amante della bella vita, la notte, le donne, il gioco. Non si faceva mancare niente. Con Mumù, Babele, Pillola, Il Black ed altri, erano i Vitelloni, i goderecci della Senigallia da bere e da mangiare degli anni 60 e 70. Quando Villa Sorriso chiuse, Riccardo colse al volo una occasione e aprì il suo Ristorante: Riccardone’s. Riccardone’s per anni fu il locale buono della città, quello dove cenavano le famiglie più in vista. Il ristorante dove mangiavano i Vips dello spettacolo quando venivano a Senigallia. Montesano, Califano, Greggio,Smaila, Jerri Calà, Little Tony, Cicciolina e tantissimi altri. Tutti amici di Riccardone. Se chiedevi loro di Senigallia, subito ti dicevano Riccardone. In cucina c’era la Bruna già cuoca a Villa Sorriso. Poi chiuse e andò a cucinare per Jaqueline Donnà. Famoso era il suo stoccafisso all’Anconetana.

Lui cucinò per tutti noi quando festeggiammo le due stelle Michelin nel 2008. Lui cucinava tutti i compleanni di mio padre e di mia madre. Ma Riccardo voleva ritornare in pista e 3 anni fa aprì un nuovo ristorante con la sua compagna Rita in via Carducci, La taverna del Porto. Il piglio era sempre quello, irriverente, battagliero, scanzonato e cazzone. Riccardo era Riccardo. Poi l’improvvisa malattia e il volo per altre destinazioni. Un pezzo di Senigallia che giovane negli anni sessanta era riuscito a far parlare di sè. Buon Volo mitico Riccardone Yeah!!!

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