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Senigallia, ancora troppi (e troppo onerosi) contenziosi legali

Solo la battaglia del Tricolore è costata 71mila euro, tuona Paradisi: "Pagare tali cifre è al limite della follia"

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Ben 110mila euro per quattro pratiche legali che il Comune di Senigallia ha “sborsato” senza battere ciglio. E’ quanto lamenta il consigliere comunale Roberto Paradisi il quale, nella seduta consiliare del 24 febbraio, ha evidenziato un utilizzo di risorse pubbliche “al limite della follia“.

Si torna dunque a parlare di trasparenza amministrativa e di risparmio a Senigallia. E una voce importante per quanto riguarda le spese comunali è proprio quella relativa all’utilizzo di soldi pubblici per i contenziosi legali che vedono coinvolto l’ente locale.

Oltre 71mila euro – è il dato snocciolato da Paradisi – sono i soldi che la città di Senigallia ha dovuto pagare per la “vicenda del Tricolore“, ovvero quella battaglia legale per l’abuso edilizio del palo sopra l’ex hotel Columbia.
Come si ricorderà, sopra l’edificio situato lungo la statale 16 Adriatica, all’incrocio tra viale Bonopera e via Perilli, era posizionato un palo con tiranti che il Comune sosteneva non essere autorizzato. La battaglia, che ha visto l’amministrazione comunale andare in causa sostenuta dall’avvocato Alessandro Lucchetti di Ancona, è costata alle casse comunali oltre 71mila euro.
Ma altri 39mila euro sono stati versati allo stesso studio legale per altre tre pratiche. In totale: 110.097 euro.

Una cifra pazzesca – ha tuonato Paradisi nel consiglio comunale – che se da una parte è lecito che il professionista chieda, dall’altra è assurdo che l’amministrazione pubblica paghi senza obiettare. Senza contare che il Tricolore è ancora lì“.

Gli avvocati sono cari – replica pronto il sindaco Mangialardie nonostante spesso non vengano proposti dal Comune, i contenziosi legali ci sono e dobbiamo difenderci. Sono d’accordo con lei che non possiamo più permetterci queste spese: l’impegno che mi sento di prendere è di diminuire i contenziosi, obiettivo che stiamo già mettendo in pratica, ma anche cercando di limitare gli incarichi esterni“.

Sono parzialmente soddisfatto – controreplica il consigliere di Unione Civica – per l’impegno del sindaco: può essere d’aiuto far firmare un contratto ai professionisti perché poi non emergano sorprese a pratica conclusa, impegnandoli con le cifre minime che il tariffario prevede. Ma soprattutto evitare di conferire incarichi sempre agli stessi professionisti, gli stessi nomi che girano da anni, senza tra l’altro alcun bando o selezione pubblica“.

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