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Alzheimer e la relazione possibile

A Senigallia, il 21 settembre, la XXII Giornata Mondiale dell'Alzheimer è stata vissuta così

XXII Giornata Mondiale dell'Alzheimer - convegno a Senigallia

Ore 17: Auditorium San Rocco di Senigallia già gremito. Non ci sono più posti a sedere. Puntuali e pronti per questo importante pomeriggio. È la XXII Giornata Mondiale dell’Alzheimer e non possiamo perdere questa occasione.

I numeri dell’ultimo Rapporto mondiale Alzheimer 2015, resi noti dalla Federazione Alzheimer Italia, non sono confortanti. Ma non siamo qui a parlare di malati. Come ha sottolineato ieri  il dottor Federico Cardinali – psicoterapeuta e direttore dell’Istituto di Terapia familiare di Ancona, – “non ci sono malati. Ci sono persone malate”.

Ci sono uomini e donne – a volte appena ultrasessantenni!– che convivono con questa drammatica patologia. Ma sono persone. E i bambini lo hanno subito colto.

XXII Giornata Mondiale dell'Alzheimer - convegno a SenigalliaCe lo ha raccontato la dottoressa Barbara Fontana, psicologa e Coordinatrice del Centro Diurno Il Granaio che ci ha condotto dentro l’esperienza vissuta qualche mese fa, tra gli ospiti del centro Diurno Il Granaio e i bambini della Scuola dell’Infanzia Collodi. Martedì 21 settembre, con le parole, le foto, i disegni e i video, abbiamo rivissuto quei momenti in cui, da un lato, le signore del centro hanno insegnato ai bambini a fare le tagliatelle. E i bambini, dall’altro, hanno portato il loro contributo di spontaneità e di gioia.

XXII Giornata Mondiale dell'Alzheimer - convegno a SenigalliaLa relazione è terapeutica. Il contatto, la vicinanza producono effetti di cura e di benessere. Interessanti ed emozionanti gli interventi: in particolare quello di una mamma il cui figlio ha partecipato, appunto, al progetto “Ti vengo a trovare”.  Dal palco ha ringraziato, quasi commossa, per quanto il proprio bambino ha ricevuto da quelle giornate di festa e di contatto.

Un altro modo di concepire la malattia è possibile. Al centro la persona. Piccola o adulta che sia. Per ciascuno l’altro è una risorsa. I limiti si assottigliano, il disagio passa in secondo piano.

da Silvia Fabri
Progetto Solidarietà s.c.s.

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