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Rischio alluvione, i lavori al ponte Perilli non rispettano le norme del PAI

Sartini: "Grave violazione da parte del Comune che era obbligato a ridurre il rischio idrogeologico"

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Lavori di rifacimento e consolidamento del ponte Perilli a Senigallia

Con riferimento ai lavori di “Consolidamento e risanamento conservativo del ponte Perilli sul fiume Misa – Approvazione del progetto esecutivo”, approvati con Deliberazione di Giunta Municipale di Senigallia n° 192 Seduta del 25/11/2014, si osserva che gli stessi ricadono nell’area a rischio di esondazione del P.A.I. (Piano Assetto Idrogeologico) inerente il fiume Misa avente codice E-009-003 e pertanto soggetti alle norme tecniche di attuazione dello stesso P.A.I..

In particolare i lavori, sulla base di quanto risulta in delibera, riguardano la necessità di intervento a causa del degrado strutturale, il che giustifica l’assegnazione a questa infrastruttura della massima priorità di intervento.
Pertanto i lavori conseguono ad obbligo giuridico imposto dalle norme tecniche sulle costruzioni sui ponti stradali che impongono ai gestori delle infrastrutture stradali il mantenimento in efficienza delle stesse ai fini della sicurezza stradale; in tale contesto, quindi, nasce l’obbligo per il Comune di Senigallia di provvedere ai conseguenti lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza per l’esercizio del ponte stradale.

Dunque, in tale contesto, per i lavori sui ponti che attraversano aste fluviali in aree a rischio P.A.I., all’art. 7 comma 6 lett. b) delle N.T.A. del P.A.I. si prevede l’ “adeguamento, ai fini della mitigazione del rischio, delle strutture di attraversamento che determinano la pericolosità idraulica e interventi relativi a nuove infrastrutture tecnologiche a rete e viarie in attraversamento che non determinano pericolosità idraulica, previo parere vincolante della Autorità idraulica competente” e, all’art. 9 comma 1 lett. b), “interventi obbligatori richiesti da specifiche norme di settore purché sia valutata dal soggetto proponente la loro compatibilità con la pericolosità idraulica dell’area e siano apportate le eventuali misure di mitigazione del rischio”.
In entrambi i casi, quindi, le norme tecniche del P.A.I. obbligano l’ente titolare del ponte stradale (l’amministrazione comunale di Senigallia) ad attuare contestualmente ai lavori strutturali del ponte anche misure di mitigazione del rischio idraulico.
Dalla documentazione fornita dall’amministrazione comunale non risulta minimamente valutata e attuata la mitigazione del rischio idraulico in area P.A.I. nell’ambito dei lavori di consolidamento del ponte Perilli.

Ciò è particolarmente grave se si considera che il ponte Perilli stesso e gli altri ponti cittadini del tratto urbano del fiume Misa per le loro caratteristiche, cioè per il fatto di essere a via superiore e a tre campate (ognuna delle quali più corta dei tronchi che possono essere trasportati dalle piene) e con pile centrali, sono fonte e causa del rischio idraulico perimetrato dal P.A.I. come area a rischio R4, area quindi con possibilità di perdita di vite umane come verificatosi purtroppo tragicamente durante l’ultima, drammatica alluvione del 3 maggio 2014.
Addirittura le prime travi del ponte (proprio quelle che l’acqua delle piene incontra per prime), invece di essere alzate rispetto all’alveo fluviale del Misa (come previsto dalle cogenti norme del P.A.I.), sono state addirittura ulteriormente e colpevolmente abbassate.

La questione è particolarmente grave in quanto la violazione delle norme del P.A.I. costituisce anche violazione delle norme urbanistiche e, come tali, rientranti in specifiche violazioni penali, oltreché costituire non solo un permanere, ma anche un peggiorare della criticità di rischio idraulico, nonostante le ingenti somme spese per i lavori del ponte Perilli e quindi anche con responsabilità di danno erariale dell’amministrazione comunale in quanto detti lavori, non rispettosi delle norme del P.A.I. ai fini della sicurezza idraulica del centro urbano, dovranno sicuramente essere modificati, con ulteriori, ingenti costi che potevano e dovevano essere evitati dall’amministrazione comunale se questa avesse tenuto in debito conto le disposizioni normative del P.A.I. sopra richiamate.

 

da Giorgio Sartini,
candidato sindaco per Senigallia Bene Comune

Commenti
Ci sono 4 commenti
un povero tra i poveri (di politica) 2015-05-28 19:25:39
"CHI E' IL RESPONSABILE DEL COMUNE CHE HA APPROVATO I LAVORI?" SEMPRE LUI ..... E' ORA CHE VENGA MANDATO A CASA PER (...omissis...) ALLA COMUNITA'. PROFESSIONISTA (...omissis...) SUOI.
maria garbini 2015-05-28 23:13:14
Quindi sembra che l'amm. sia fuorilegge? Il fatto che non ho visto alcun risanamento sulla parte subacquea dei piloni è irrilevante? L'ing-arch. in lista con voi ha veduto qualcosa? s610
pablo 2015-05-29 00:42:56
Non è possibile!!! Poveri soldi nostri!!!
Alberto Diambra 2015-05-29 11:48:41
Problematiche idrauliche anche nel rifacimento del ponte portone, ad ogni piena è danneggiato nelle coperture esterne in quanto realizzato molto più basso e crea resistenza al deflusso della piena .Nessuna Autorità interviene
ATTENZIONE!
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