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Turismo a Senigallia, Mangialardi a Paradisi: “sentenze strampalate”

Il sindaco: "i numeri su presenze e arrivi non mentono e smascherano l'impreparazione del consigliere"

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Maurizio Mangialardi e Roberto Paradisi

Il consigliere Paradisi ci ha ormai da tempo abituato alle sue boutade, dall’antenna di “devastante potenza” al terzo piano abusivo alle Saline, fino alla proprietà del fiume attribuita erroneamente al Comune anziché alla Regione Marche.

Dunque, nessuna sorpresa sul fatto che, anche rispetto ai dati pubblicati dall’Osservatorio Regionale sul Turismo, egli provi ancora una volta, con mirabile costanza, ad arrampicarsi sugli specchi.

Paradisi dovrebbe essere più attento quando “gioca” con i numeri. Perché i numeri non mentono e quelli falsi sono facili da smascherare. Eppure, proprio perché il turismo costituisce per ovvie ragioni un tema importante della vita amministrativa di Senigallia, sorprende il livello di impreparazione dimostrato nel suo ultimo articolo.

Mi chiedo come Paradisi abbia potuto solo lontanamente immaginare che in un singolo anno, dal 2011 al 2012, si fossero perse 450 mila presenze turistiche? Non era forse opportuno porsi delle domande e al limite verificare prima di emettere sentenze del tutto strampalate?

Intanto un dato, quello incontrovertibile, che sarebbe sufficiente da solo a fare tabula rasa delle astruse considerazione di Paradisi: nel periodo giugno-settembre, il dato comunicato dagli operatori economici rispetto alla presenza fa registrare un +2,8% rispetto al 2013. Non solo, nel mese di giugno, quello cioè seguente all’alluvione, l’incremento rispetto al 2013 è stato addirittura del 4,4%.

Se poi vogliamo scendere nel dettaglio, facciamolo pure. Come dovrebbero sapere tutti i consiglieri, i dati sui flussi nelle strutture ricettive fino al 2011 erano calcolati con una metodologia che, dal 2012 in poi, è stata cambiata, rendendo quindi non confrontabili le cifre così, tali e quali. In pratica, fino al 2011 venivano computate nel numero di presenze anche le stime sugli alloggi in affitto nelle case private, che dal 2012 in poi sono state escluse a causa della soggettività delle stime.

Le 450 mila presenze in meno, quindi, sono dovute all’esclusione della “stima alloggi in affitto case private” dalla rilevazione. Se Paradisi volesse verificare da solo, scaricando i dati ora ripuliti nel sito dell’Osservatorio Regionale del Turismo (//statistica.turismo.marche.it/DatiTurismo), vedrà che le presenze senigalliesi erano 1 milione 68 mila nel 2011 (e non 1 milione e mezzo), mentre nel 2012 passano a 1 milione 44 mila, con un leggero calo (24 mila presenze in meno e non 450mila). Tale diminuzione è peraltro comune a molte località turistiche, dovuta presumibilimente alla crisi che non può che farsi sentire anche nel turismo, alcune delle quali hanno avuto cali ancor più marcati.

Questo sarebbe il “declino progressivo e inarrestabile delle presenze” a cui Paradisi fa riferimento e che avrebbero dovuto comportare le dimissioni di tutta la giunta? Ma non solo, il considerare anche le stime degli alloggi in affitto fino al 2011, ha penalizzato non poco Senigallia, che fino al 2011 non ha visto riconosciuto il suo ruolo di prima località turistica delle Marche.

Per quanto riguarda il presunto conteggio negli alberghi anche degli alluvionati, mi limito a evidenziare che il computo non viene fatto dal Comune di Senigallia a sua discrezione, ma da organi ufficiali di statistica. La statistica ufficiale, avendo bisogno di un metro oggettivo per definire il turismo nel mondo, ha scelto di associare il turismo al pernottamento. Bene, per l’Istat, l’Eurostat e l’Organizzazione Mondiale del turismo “il turista è colui che si reca al di fuori dalla sua residenza per un periodo di almeno una notte, ma non superiore ad un anno”.

Visto che Paradisi pensa che i pernottamenti degli alluvionati incidano in maniera così determinante sui dati annuali, sempre nello stesso sito può fare un’analisi ad hoc per mese, scaricando i dati e scorporando il mese di maggio. Vedrà che Senigallia, nel maggio 2013 ha avuto 38.751 presenze, mentre nel 2014 ha avuto 40.510 presenze: non mi sembra che le 1.759 presenze in più nel maggio 2014, persino ammesso che siano tutte dovute agli alluvionati (e non lo sono), incidano in maniera così determinante su un dato annuale di circa un milione di presenze.

Paradisi, dunque, faccia un favore in primo luogo alla sua coscienza: eviti di strumentalizzare a fini meramente politico-elettorali gli alluvionati. Continui pure con le sue fantasiose accuse ad attaccare il sindaco, la giunta, tutta l’amministrazione, chiunque egli creda, ma non offenda la dignità di chi ha sofferto e tutt’oggi soffre per i danni subiti dall’alluvione.

 

Maurizio Mangialardi

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