Allerte su possibili truffe, consigli su come evitare brutte sorprese al rientro in casa e richieste di segnalazioni. L’allerta sicurezza dai topi d’appartamento a Senigallia, che negli ultimi tempi sembrava essere rientrata, è tornata ad essere al centro di alcune iniziative pubbliche che hanno visto promotori singoli cittadini e associazioni locali.

Una di queste si è svolta lunedì pomeriggio, 15 dicembre, presso l’istituto tecnico E.F. Corinaldesi di Senigallia, dove si è tenuto un incontro pubblico da parte di alcuni cittadini, assieme a rappresentanti del Commissariato di Polizia, teso a rassicurare gli abitanti dei vari quartieri coinvolti, come il piano regolatore e le saline, della serie di casi registrati in città. Una serie di episodi di furti in abitazione che aveva gettato un po’ d’ansia nella popolazione, ma soprattutto rabbia per la sensazione d’impotenza di fronte a certi casi.

Nell’incontro pubblico, che fa seguito a quello tenutosi il 7 novembre sempre per l’iniziativa di Tullio Pierasantelli, ex preside dell’istituto Benincasa di Ancona, residente in via La Marca e di “un gruppo di amici del quartiere senza alcuna aspirazione politico-elettorale, ma con la sola intenzione di impegnarsi per la legalità“, si è parlato di quali comportamenti comuni bisognerebbe evitare di mettere in atto per cercare di non facilitare la vita ai ladri. Come l’inserire sui social network messaggi di assenza o foto quando si è fuori, che farebbero capire quindi ai ladri di avere campo libero e tempo per commettere furti. O come l’evitare di urlare per far scappare i ladri, quando si potrebbero e si dovrebbero chiamare le forze dell’ordine locali, per poter permettere di acciuffare i malviventi.

E poi sulle truffe, che a Senigallia hanno avuto “successo” per un certo periodo: evitare di aprire le porte agli sconosciuti, soprattutto se questi rivendicano amicizie con figli o nipoti e specialmente se chiedono denaro immediatamente, come segnalato da alcune associazioni senigalliesi. Spesso i truffatori si mascherano da volontari che chiedono soldi per le attività sociali o da tecnici che vorrebbero entrare in casa per dei guasti non meglio specificati.

Per evitare che tutto ciò si ripeta, è necessario che le forze dell’ordine vengano tempestivamente allertate della presenza di persone sospette: solo così si può mettere in atto quella collaborazione tra cittadini e istituzioni che permette di rimanere – per quanto possibile – tranquilli, almeno in casa propria.