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Inaugurato a Senigallia il primo festival Contemporary Jukebox

A Palazzo Del Duca in mostra per la prima volta alcune opere conservate al Musinf

Comì di Cucina
Festival Juke-box 2014, inaugurazione

E’ stato inaugurato domenica 2 marzo a Palazzo Del Duca, con l’ormai tradizionale vasta partecipazione di pubblico e visitatori, l’evento espositivo, che apre il festival musicale Contemporary Jukebox, ideato dal musicista Paolo Tarsi.

Il festival Contemporary Jukebox” ha esordito l’assessore Stefano Schiavoni, salutando il folto pubblico al Palazzo del Duca “agendo sotto il segno del rapporto contemporaneo tra musica, fotografia, arti visive risulta l’occasione eccezionale per vedere per la prima volta presentate al Palazzo del Duca molte fotografie e opere d’arte visiva, conservate dall’archivio del Musinf,  che è il maggiore dei musei marchigiani d’arte contemporanea e che possiede  autentici tesori d’arte contemporanea non ancora sufficientemente valorizzati”.

L’attuale allestimento, assai accurato, della mostra al Palazzo del Duca, si deve ad Alfonso Napolitano, che ha lavorato sino a pochi minuti prima dell’inaugurazione alla messa a punto della mostra, in collaborazione diretta con Chiara Diamantini, coordinatrice dell’archivio di poesia verbo visiva e libro d’artista del del Musinf, con Antonio D’Agostino, autore delle foto delle performance di Fluxus e con lo stesso Paolo Tarsi, coordinatore del festival Contemporary Jukebox.

La chiave di lettura dei  percorsi espositivi al Palazzo del Duca – ha spiegato il prof. Bugatti, direttore del Musinf  – trova  unificazione nella figura artistica e storica di Giuseppe Chiari, morto a Firenze nel 2007, esponente di Fluxus che ha assunto notevole  notorietà  internazionale, molto noto  anche per la sua attività come artista visivo”.
Giuseppe Chiari è nato a Firenze nel 1926. Dopo gli studi di ingegneria, nel 1947 ha aperto la sua attività musicale e nel 1950, iniziando poi a comporre. Nel 1961 con Pietro Grossi ha fondato l’associazione Vita Musicale Contemporanea. Con Silvano Bussotti  ha coordinato la mostra itinerante Musica e Segno. Dal 1962 è entrato a far parte del gruppo internazionale e interdisciplinare Fluxus. Il gruppo Fluxus, sorto negli USA, per promozione di George Maciunas, era impostato su comportamenti alternativi e continui sconfinamenti della specificità dei linguaggi. Nel 1963 fu eseguito a New York il lavoro di Giuseppe Chiari, intitolato “Teatrino”, all’interno di una serie di concerti organizzati da Charlotte Moorman e Nam June Paik. In seguito ha partecipato con Eugenio Miccini, al Gruppo 70, poesia concreta, per la parte musicale. Ha pubblicato il libro “Musica senza contrappunto” nel ’69 e “Senza Titolo” nel ’71. Nel 1970 ha smesso di comporre ed ha iniziato una intensa attività di concerti, performance, conferenze che lo hanno portato a Berlino, Londra, Parigi, Vienna, Milano, Venezia, Roma, New York.
Prima della visita alla mostra, che è  stata guidata da Chiara Diamantini, per la parte della raccolta di opere verbo visive artiolata su opere di grandi autori  come: F. Andolcetti, M. Bentivoglio, L. Caruso, G. Chiari, B. Danon, R. De Bernardi, C. Diamantini, A. Esposito, A. Fiorentino, E. Gut, J. Kraupe, A. Lora Totino, E. Mennitti Paraito, E. Miccini, H. Nitsch, L. Ori, B. Radin, G. Sandri, Sarenco, S. Schiavoni, G. Schodl, A. Torelli; e da Antonio D’Agostino, per la parte delle fotografie di performance Fluxus.

Paolo Tarsi ha ricordato, nel saluto di apertura,  sia le sue collaborazioni, in atto da vari anni, con il Musinf sul tema del rapporto arte e musica, sia l’attuale calendario degli incontri per il festival Contemporary Jukebox a Senigallia.

L’assessore Schiavoni ha delineato le biografie di Paolo Tarsi come musicista e come animatore di eventi musicali, di Chiara Diamantini e Antonio D’Agostino come artisti. Di Chiara Diamantini ha ricordato la collaborazione con grandi autori come Mirella Bentivoglio e come Eugenio Miccini e le partecipazioni a grandi mostre come le Biennali di Venezia e di San Paolo del Brasile. Di Antonio D’Agostino ha ricordato il ruolo come pittore concettuale e come autore delle storiche fotografie delle performance di Fluxus, esposte in grandi mostre organizzate da Achille Bonito Oliva.

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