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Associazione Diabetici Senigallia: “A rischio la qualità di assistenza e terapie”

La riorganizzazione regionale della Sanità solleva perplessità negli enti di tutela degli ammalati

Associazione per la tutela del diabetico di Senigallia

Le Associazioni per la Tutela del Diabetico delle Regione Marche hanno preso atto del progetto di riorganizzazione della Sanità nella Regione Marche, in particolare per quanto riguarda la diabetologia.

E’ noto che il 6,4% della popolazione sa di avere il diabete (366 milioni di diabetici nel mondo) e forse altrettanti non sanno di averlo. Il diabete è responsabile di 4,6 milioni di morti (1 ogni 10 secondi). In Italia si è passati dal 4,6% nel 2003 al 6,6% nel 2009 pari ad 800 mila persone con diabete noto cui vanno aggiunti 1.300.000 non diagnosticati (stima IDF).

In questo quadro di riferimento la Regione Marche è stata una delle prime in Italia ad attuare nel 1987 una legge che organizzava la prevenzione e la cura del diabete con la creazione di una rete di servizi in ottemperanza alla legge Nazionale n.87; la suddetta legge è stata recentemente rivista ed aggiornata con la legge n° 1 del 23 febbraio 2009 prevedendo un sistema di prevenzione e cura della patologia diabetica e delle sue complicanze integrando le attività dei medici di medicina generale con quelle dei servizi specialistici di diabetologia, al fine di assicurare agli utenti l’erogazione di prestazioni uniformi, appropriate e qualificate, nel rispetto dei principi previsti dalla legislazione nazionale.

Grazie alla rete diabetologica esistente, negli ultimi anni si sono ottenuti risultati notevoli per quanto riguarda gli indicatori della patologia riducendo anche in modo importante i costi dovuti alle complicanze legate alla malattia diabetica, così come sottolineato dal documento recentemente approvato dalla 12a Commissione del Senato. Tale documento evidenzia che le Marche negli ultimi anni hanno riportato una sostanziale riduzione del tasso di incidenza della malattia diabetica rispetto alle altre regioni: una riduzione del tasso di mortalità (dato 2009 : 21,2 maschi e 18,1 femmine ogni 100.000 abitanti), un tasso di ricovero ospedaliero, dovuto alle complicanze, inferiore alla media nazionale (2010 : 126,2 maschi e 102,1 femmine per ogni 100.000 abitanti – valore più che dimezzato rispetto al 2000), un consumo di farmaci antidiabetici inferiore ed un costo pro-capite inferiori alla media nazionale.

I dati riportati dimostrano che la nostra rete diabetologica funziona fornendo adeguata assistenza e cura alle persone con diabete. Tanto ha consentito di ridurre i ricoveri ospedalieri dovuti alle complicanze acute e croniche che il diabete comporta e conseguentemente i costi dovuti alla ospedalizzazione.

Le Associazioni, nel progetto di riorganizzazione, vedono un rischio di riduzione progressiva della qualità dell’assistenza e delle terapie assicurate alle persone con diabete, che lascia adito ad alcune legittime perplessità e chiedono che i Centri di riferimento attualmente presenti vengano conservati e confermati nella loro autonomia gestionale.

dall’Associazione Diabetici Senigallia

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