Eternit e altri materiali abbandonati a Senigallia

Abbandonati pericolosamente in un sacchetto nel parcheggio all'altezza delle ex colonie Enel

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Cronaca

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Il parcheggio sulla SS16 Adriatica sud, altezza Ciarnin, incrocio con via Grosseto, a Senigallia

Ancora un ritrovamento di rifiuti pericolosi a Senigallia. Presso il parcheggio sulla Statale Adriatica sud, all’altezza del Ciarnin e delle ex colonie Enel, sono state ritrovate lastre di eternit spezzettate e “chiuse” in un sacchetto di plastica nero lacerato, nascosto tra l’erba alta.

Il solito abbandono in città di materiale pericoloso per le persone e per l’ambiente. Ma un gesto sconsiderato se si pensa che proprio il fatto di essere rotto consente all’amianto di liberare le particelle potenzialmente pericolose per la salute umana. E avvenuto in una zona, tra l’altro, dove sostano i camperisti e dove i turisti parcheggiano per andare al mare: a pochi metri infatti c’è il ponticino che collega la Statale 16 con il lungomare Da Vinci, frequentato accesso alla spiaggia di velluto data la presenza di parcheggi e campeggi.

Il Comune di Senigallia, proprio per evitare questo tipo di abbandoni, aveva fatto partire in passato una campagna in collaborazione con la provincia di Ancona, per ridurre le possibilità di smaltimento illegale di rifiuti pericolosi, allestendo una pagina web sul proprio sito istituzionale con i contatti per potersi liberare di rifiuti contenenti amianto legalmente e ecologicamente.

Informazioni
Ufficio: Gestione Ambiente e Territorio
Sede: Palazzo della Nuova Gioventù – Viale Leopardi
Telefono: +39.071.6629389

Allegati

Scarica e leggi la Legge 27/03/1992 n.257 – Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto

Commenti

Ci sono 6 commenti

gio 2013-05-07 14:04:23

Una volta lo stato o enti simili utilizzavano l'amianto nelle loro costruzioni in abbondanza
Lo stesso comune nostro comune nella sua politica di dismissione degli immobili cerca di vendere fabbricati che sono ancora da bonificare.In questo modo si comportano altri enti pubblici.
Inoltre ci sta da di che la bonifica o lo smaltimento dell"amianto costano una esagerazione al malcapitato cittadino che ha avuto la sfortuna anni orsono di utilizzarlo.
Dovrebbe essere lo stato con i propri enti locali a provvedere alla decoimbentazione ed allo smaltimento dell amianto in quanto è pericoloso e nocivo per la salute
Lo stato proprio perché ne ha consentito l'utilizzo.
La incombenza non dovrebbe aspettare al singolo cittadino utilizzatore in quanto esso stessoè una vittima

Mario Rossi 2013-05-07 16:20:35

Concordo in pieno con gio!

pie 2013-05-07 21:55:29

Anche io!! Ma lo stato fa le leggi e poi si lava le mani! Le conseguenxe sono le nostre!!

Aldo 2013-05-07 22:10:58

Quando esiste un problema, e il problema esiste, si vcercano le o la soluzione. Qual'è ? Mettere degli appositi raccoglitori nelle isole ecologice. Oppure creare dei punti di raccolta specializzati. Hanno ragione i due lettori che danno la colpa alla cattiva e male gestione delle cose fatte in precedenza. Non si sono applicate le norme della Costituzione Italiana che parla del principio di prudenza e di previsione e di diritto alla salute. La polvere di amianto causa i tumori. Il povero cittadino che deve smaltire il resto di un camino oppure uno scarico del bagno costruito con amianto come deve fare ? Deve spendere migliaia di euro per chiamare uns ditta specializzata per far venire a prendere qualche chilo di materiale di rifiuto speciale ? Per finire occorre a mio parere che la pubblica amministrazione si attivi per risolvere questi problemi che ci sono e vanno risolti. Nell'interesse di tutti !

Marcolino 2013-05-08 11:02:25

detto questo certo è che almeno rivolgersi agli uffici preposti è il minimo da farsi anziché gettare sacchetti nei parcheggi o no?
Non siamo solo vittime ma in questo caso anche carnefici!