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Anche il Comune di Senigallia partecipa al piano nazionale per le città

Presentato un progetto per la valorizzazione urbana da 80 milioni di euro, tra soldi privati e pubblici

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Porto di Senigallia al tramonto

Il Comune di Senigallia è tra gli oltre 400 comuni italiani che hanno risposto al bando, introdotto dal “Decreto Sviluppo” (D.L. 22 giugno 2012, n. 83), relativo al “Piano nazionale per le città“. Si tratta di un bando che finanzia i “contratti di valorizzazione urbana”, i quali debbono avere ad oggetto “un insieme coordinato di progetti ed azioni finalizzati a rilanciare i progetti di riqualificazione delle aree urbane e conseguentemente dell’economia e dell’occupazione“.

Il contratto di valorizzazione presentato dall’Amministrazione comunale è quello relativo all’ambito centrale ricompreso, a livello spaziale, tra i giardini Morandi, la stazione ferroviaria, il porto e la zona della Sacelit – Italcementi, ambito senza dubbio strategico sia in termini di riqualificazione urbana che di rivitalizzazione socio/economica.

Il progetto, di ampio respiro, prevede l’inserimento di una quota di Housing Sociale all’interno del nuovo quartiere residenziale delle ex Sacelit e Italcementi, la riqualificazione della ciminiera (come elemento di riconoscimento storico cittadino) e l’inserimento del Museo della Fotografia negli edifici del portale di accesso alle fabbriche.

Oltre ciò, sono inserite nel progetto anche le opere infrastrutturali a scala urbana previste dal piano dell’area Sacelit-Italcementi: i ponti, i sottopassi e la rotatoria, tutti elementi importanti per il collegamento città-mare e tra i due lungomari. Ognuna di queste opere è necessaria a realizzare l’abbattimento delle barriere (ferrovia, strada statale, fiume Misa) e a favorire una mobilità pedonale capace di diminuire le distanze e aumentare la percezione dell’unicum tra centro e mare e tra i due lungomari.

Per quanto attiene alla vera e propria area portuale, il progetto prevede la bonifica (alcune delle strutture hanno infatti ancora coperture in eternit) e la riconversione dell’area demaniale dell’ex Cantiere Navale in una piazza pubblica, all’interno della quale, recuperando il vecchio edificio industriale, troverà posto la “Casa del mare“, un luogo che ospiterà enti e associazioni, ma anche materiali d’archivio, eventi e attività legate al mare e alla pesca.

L’intervento prevede anche di ricollocare in sedi adeguate tutte le funzioni già presenti sull’area del porto, e di risistemare le banchine, così da agevolare il ritorno in quell’area di funzioni quali ad esempio il commercio al dettaglio e il rimessaggio.

Ultima area di intervento è quella della stazione ferroviaria/giardini Morandi, per la quale il progetto prevede l’inserimento di un parcheggio in struttura, della autostazione degli autobus nell’area antistante la stazione ferroviaria, un nuovo sottopasso ciclo-pedonale che potenzi il collegamento tra mare e città, e la valorizzazione dell’area tra la ferrovia e il lungomare, attraverso la rifunzionalizzazione dell’edificio ex IAT e degli antistanti Giardini Morandi.

Nel complesso si tratta senza dubbio di un obiettivo ambizioso, anche in termini economici: il costo stimato per l’intero progetto è superiore agli 80 milioni di euro.
Di questi, è bene sottolineare, i due terzi circa saranno messi a disposizione dal soggetto privato, e il terzo restante richiesto al Ministero, senza dunque oneri aggiuntivi per l’Amministrazione Comunale, che laddove il progetto venisse finanziato vedrebbe realizzarsi un’importante parte di “città pubblica”.

da Simone Ceresoni,
Assessore all’Urbanistica

Commenti
Ci sono 5 commenti
gianluca 2012-10-22 17:50:48
spero propio che si riesca ha fare qualcosa con tutto quel spazio intorno al porto e sfrutare al meglio dato che le possibilita' ne abbiamo e sarebbe molto ma molto bello piu' si potra' rimettere ordine all'interno dei posti barca mal gestiti e con vecchie usanze .
N.H.ugo mascetti 2012-10-22 20:14:22
Il sottopasso Mamiani quando lo aprono?
Marcello Liverani
Marcello Liverani 2012-10-22 21:28:31
"...che laddove il progetto venisse finanziato vedrebbe realizzarsi un’importante parte di “città pubblica”. Il condizionale è d'obbligo viste tutte le incompiute di Senigallia e le figuracce collezionate.
Un povero tra i poveri (di politica) 2012-10-23 00:13:59
"ma di cosa stiamo parlando ora?"
Pensavo che già fosse stato tutto progettato ed affidato ai vari costruttori, avevo già visto tutti i progetti e disegni di tutta l'area portuale con palazzi, strade, ponti, giardini, opere pubbliche ecc., pubblicati anche su questo sito se ben ricordo. Ora di quale bando stiamo parlando? I vari costruttori non sono riusciti nella realizzazione delle opere private, per vari motivi, bloccando opere pubbliche e via dicendo, quindi ci si affida a fondi stanziati dallo stato (1/3) per realizzare quelle opere che nessuno è più in grado di realizzare. Se il tutto deve passare per una cosa nuova perchè non studiare di nuovo il tutto con nuovi progetti e far ricadere i guadagni sul territorio pagando operai, professionisti ed imprese di senigallia? Come sempre cambiare tanto per non cambiare nulla. Ma non si sposta niente e non si realizza niente tanto fumo e niente arrosto.
alfio romiti 2012-10-23 10:26:09
due o tre piani in più, che sarà mai!
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