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Due anni di Giunta Mangialardi a Senigallia: atto V

Dario Romano (Vivi Senigallia): "Contesto difficile ma sta facendo bene"

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Il Sindaco (sx) e i consiglieri della lista Vivi Senigallia

E’ ancora un partito di maggioranza a prendere la parola e a tracciare un quadro dell’operato della Giunta Mangialardi in questi due anni. Vivi Senigallia, attraverso il suo consigliere comunale Dario Romano, parla di programmi condivisi, di interventi seri in materie come la cultura o il sociale dove la stangata dei tagli si è fatta sentire maggiormente, ma soprattutto di fiducia nell’atteggiamento del Sindaco. Il tutto però inserito in contesto economico e occupazionale grigio per il paese e non solo, il che rende complicata qualsiasi previsione o stesura del bilancio.

1) Due anni fa l’elezione a Sindaco di Senigallia di Maurizio Mangialardi. Elezioni vinte grazie all’apporto di una coalizione vasta e compatta su quasi tutti i fronti a parte qualche piccola eccezione. Che giudizio dà dell’operato della Giunta e della maggioranza accusata spesso di alzare la mano apaticamente?

Ritengo che sia errato dire che la maggioranza abbia alzato la mano apaticamente in questi due anni, e le spiego perché. Durante la campagna elettorale tutti i candidati che hanno sostenuto Maurizio Mangialardi, tra cui la nostra lista che ha contribuito in maniera determinante con l’8,31% delle preferenze, hanno anche sostenuto un programma elettorale ben definito. Il gruppo di Vivi Senigallia è in piena sintonia con quanto sta facendo la Giunta, pertanto siamo stati ben contenti di votare a favore della stra-grande maggioranza delle pratiche presentate in Consiglio Comunale. A onor del vero, comunque, ci sono stati anche dei casi in cui non tutta la maggioranza si è schierata a favore della Giunta: questo dovrebbe essere accolto come un segnale positivo, però, simbolo di diverse sensibilità che sono accomunate da un progetto ben definito dal programma elettorale redatto nel 2010.

2) I due bilanci che la squadra di Mangialardi ha elaborato risentono in maniera pesante dei tagli ai trasferimenti, del patto di stabilità e della crisi economica: si poteva fare di meglio? Che voci non la convincono e su cosa invece ha fatto bene ad insistere l’Amministrazione?

Secondo il mio parere e quello di Vivi Senigallia, i bilanci 2011 e 2012 sono stati letteralmente “ingessati” dai tagli ai trasferimenti erariali e dai vincoli del patto di stabilità interno. All’interno di questo contesto, redigere un bilancio come quello di Senigallia è stata una vera e propria sfida per la Giunta e, in particolare, per l’Assessore Francesca Paci. Siamo molto soddisfatti di come si sia voluto porre una particolare attenzione al sociale, aumentando addirittura il fondo a disposizione per le azioni a protezione delle fasce più deboli. E’ ovvio che, in occasione dell’ultimo bilancio, si potevano limare alcuni aspetti su questa o quella imposta. Penso all’imposta di soggiorno, all’IMU e all’addizionale IRPEF: il problema alla base era, però, quello di avere una coperta troppo corta per poter disporre di una reale autonomia finanziaria e impositiva all’altezza di ciò che era stato pensato con l’attuazione del federalismo fiscale.

3) Imprese strozzate dalla crisi, appelli delle associazioni di categoria e dati allarmanti sulle chiusure e sulla difficoltà di accesso al credito. Cosa ha fatto l’Amministrazione, cosa non ha fatto e cosa si può ancora fare?

Bisogna pensare, in questo difficile contesto, alle difficoltà con le quali i cittadini, le imprese e i lavoratori si stanno misurando quotidianamente. Purtroppo, la situazione è allarmante in gran parte dell’Unione Europea, e ciò è dovuto a scellerate politiche che sono scese “dall’alto” e da altri Paesi: penso alla finanza creativa, per esempio.
Adesso le banche, con le nuove iniezioni di liquidità da parte della BCE, si spera che potranno iniziare a concedere di nuovo credito alle imprese. Per le aziende, infatti, l’accesso al credito resta lo snodo chiave per la sopravvivenza e lo sviluppo in un’ottica di sostenibilità economica. Penso che il Comune, nell’ambito delle proprie competenze, possa e debba sostenere politicamente le forme di accesso al credito che possano permettere alle aziende e, conseguentemente, ai lavoratori, di poter vivere più serenamente dal punto di vista economico.

4) Complanare, Sacelit, porto, riqualificazioni, varianti: l’urbanistica, l’edilizia e i lavori pubblici rimangono il settore trainante della città o il principale di cui si occupa l’Amministrazione comunale?

Potremmo aggiungere a ciò che ha elencato Lei diverse parole. Non si può non menzionare allora “ambiente”: grazie all’assessore Campanile, l’attenzione posta alle questioni ambientali ha ottenuto un ruolo primario all’interno dell’azione dell’amministrazione. Poi si potrebbe dire “giovani”: penso alla Consulta, che sta prendendo forma attraverso una concertazione condivisa dalle diverse realtà cittadine. Infine, penso che un’altra parola, anzi due, siano “Unione Europea”: il Comune di Senigallia sta lavorando alacremente su questo fronte, presentando progetti europei di assoluta qualità che possono valorizzare al meglio la cultura, il turismo, il ruolo dei giovani.
L’urbanistica, d’altro canto, è innegabile che sia un cardine dell’azione amministrativa, se non altro per le competenze che spettano ai Comuni. Tutta l’azione si basa sul concetto di “consumo zero” del territorio, e come gruppo non possiamo che essere d’accordo con la politica attuata dall’amministrazione.
Sui lavori pubblici, intendiamo ringraziare a pieno titolo l’assessore Maurizio Memè, che nonostante i vincoli del patto di stabilità interno è riuscito a far programmare interventi importanti in futuro, come il rifacimento di Piazza Saffi e, lo possiamo dire in anteprima anche con un po’ di orgoglio, il rifacimento del manto stradale in Via Mercantini.

5) La sanità sta vivendo un momento di riorganizzazione che spesso si traduce in tagli ai servizi senza migliorie concrete per chi ha bisogno di ricorrervi. Di recente il Sindaco ha preso posizione nei confronti dell’Asur. Ne è venuto fuori un incontro il cui esito è stato quello di mettere in calendario altri incontri, una convocazione urgente della conferenza dei sindaci e un altrettanto urgente confronto con il direttore di Area Vasta, Maurizio Bevilacqua, che si è riservato di rispondere dopo aver sentito i vertici regionali. Cosa ne pensa?

Su questo punto ritengo che dobbiamo stare tutti uniti, e non solo come maggioranza consiliare. Difatti, al di là dei titoloni dei giornali e delle prese di posizione, a volte pretestuose e strumentali come quelle dei sindaci Bello e Olivetti in passato, è bene che mettiamo da parte ogni acredine per anteporre gli interessi dei cittadini senigalliesi e di tutto l’hinterland a quelli politici e partitici. Questi cittadini vogliono che l’Ospedale di Senigallia rimanga lì dov’è e che, al contrario di ciò che si potrebbe supporre, siano mantenuti tutti i servizi così come sono. Pertanto, sosteniamo fortemente l’azione del Sindaco Mangialardi e della Giunta su questa tematica così delicata.

6) Fondo di solidarietà, contributi alle famiglie, orti sociali. La giunta promuove ogni singola azione che riguardi il sociale: cosa ha sbagliato finora su questo settore così importante e cosa si può invece promuovere a pieni voti?

“Cosa non ha sbagliato” è più facile da dire, perché lo possono vedere tutti i cittadini. Aumentare il fondo di solidarietà quando tutte le voci di bilancio, in pratica, sono state viste al ribasso, è un successo politico che ha pochi eguali nel resto del Paese. A volte, in cuor mio, penso che potremmo e dovremmo fare di più, ma solamente perché lavoriamo in maniera seria sul piano del sociale e non ci accontentiamo mai di poter essere di aiuto alle fasce più deboli. Per questo motivo, un ringraziamento particolare va fatto all’assessore Volpini e al dirigente Mandolini, che hanno implementato e interpretato le politiche sostenute dalla Giunta in maniera giusta e condivisibile al 100%.

7) Lo sviluppo della città passa anche per il turismo. La città non ha più un Assessore dedicato: pensa che Mangialardi dovrebbe individuare un sostituto di Colocci? Proponga un nome. Riguardo a questioni più pratiche: cosa ne pensa della tassa di soggiorno? Ucciderà veramente i flussi turistici a favore delle città adiacenti dirette concorrenti oppure avrà una ricaduta “minima” sulla prossima stagione?

Su questo tema, risulta alquanto difficile proporre un nome che possa sostituire al meglio il lavoro svolto dall’assessore Colocci. Pertanto, non penso che sia giusto proporre un nome, perché non renderebbe merito al lavoro svolto dall’architetto. Il Sindaco Mangialardi ha deciso di tenere per sé la delega forse più rappresentativa: ciò non è casuale, poiché il primo cittadino è probabilmente l’unico, tra gli assessori e consiglieri attuali, che possa sostenere al meglio le ragioni del Comune dal punto di vista turistico, in tutte le sedi nazionali e internazionali.
Sulla tassa di soggiorno, il gruppo di Vivi Senigallia ha già preso una posizione chiara: ci piacerebbe che fosse ridotta, che fosse addirittura tolta dalle maglie del bilancio. Poi, però, se andiamo a vedere il margine di discussione che c’è sulla materia, ci rendiamo conto che è davvero difficile non inserire una tassa, seppur irrisoria, sul settore alberghiero. Pensiamo che, per fortuna, il nome di Senigallia si è imposto a livello nazionale come una delle località turistiche più gettonate dai turisti italiani ma non solo. Non riteniamo che il turismo a Senigallia verrà ucciso, ma abbiamo fiducia nelle azioni poste in essere dalla Giunta guidata dal Sindaco che, come detto sopra, ha la delega del turismo e saprà affrontare al meglio la situazione.

8 ) Turismo che è legato non solo al mare ma anche alla cultura e alle iniziative sportive. I quali sono tra i primi settori che spesso vengono tagliati per vie delle risorse limitate. L’amministrazione ha risolto questo gap o no?

C’è da dire un fatto, collegato alla cultura: mi sento di promuovere a pieni voti l’operato dell’assessore alla Cultura Schiavoni e dei suoi collaboratori. Infatti, di fronte alla scure tremontiana che ha ulteriormente depauperato il nostro patrimonio culturale, tagliando i fondi, ha deciso di seguire una politica di ampio respiro. Il networking svolto negli anni passati sta, piano piano, dando i primi frutti e speriamo ne possa dare altri. Ciò si è tradotto nella presentazione di progetti europei di qualità che possano valorizzare al meglio le caratteristiche culturali di Senigallia anche al di fuori dell’Italia.

9) Come giudica l’attitudine dell’Amministrazione al dialogo-ascolto dei cittadini e delle associazioni, per esempio in riferimento alle vicende Arvultùra, Giardini Catalani, referendum sull’acqua, ma anche per i temi di sicurezza, integrazione, contenziosi legali, segnalazioni varie?

Riteniamo valida, come gruppo consiliare, l’azione dell’amministrazione sul caso Arvultùra. Si è cercato il dibattito più che lo scontro, e questo è importante per un’amministrazione di centro-sinistra che vuole includere tutti i cittadini nelle politiche attive della città. I ragazzi che hanno occupato la casa del custode, d’altronde, sono stati denunciati dal Comune come era obbligo fare. Sugli altri temi, pensiamo che l’Amministrazione abbia seguito un dettato ideologico molto importante, che si basa sull’ascolto di tutti i cittadini, a prescindere dal credo politico. E questo è un fatto importante, al di là delle decisioni che sono state prese nelle sedi opportune.

10) Su uno dei temi di cui abbiamo parlato nelle domande precedenti, vorremmo una proposta concreta, che non sia “apriamo un tavolo di concertazione”.

Parlo a titolo personale, in questo caso: mi piacerebbe che il Comune possa fare da mediatore tra Banche, enti, imprese e famiglie nella concessione del credito. Mi spiegherò meglio nei prossimi mesi, senza anticipare nulla di particolare, perché mi sembra assolutamente fuori luogo fare delle promesse che poi non sarei e non saremmo in grado di mantenere, magari.

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