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Turbogas: troppe similitudini tra Corinaldo e San Severino Marche

La Regione sta applicando la stessa fallimentare strategia: "non si può intervenire alla fine dei giochi"

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Una centrale a turbogas

Molte, troppe circostanze accomunano la Centrale Turbogas di S.Severino Marche e la Centrale Turbogas di Corinaldo. Intendiamo portare a conoscenza di quanto sta avvenendo a S.Severino Marche in merito al progetto di realizzazione di una Centrale Turbogas da 380 MWe presentato dalla Ditta Agem srl.

– La Giunta Regionale il 30.7.2008 ha dato L’INTESA NEGATIVA al progetto.

– Il Ministero dello Sviluppo Economico l’8.08.2008 ha decretato il diniego al progetto in seguito all’intesa negativa della Regione.

– Il TAR Lazio, lo scorso febbraio, ha annullato la Delibera della Giunta Regionale perché le ragioni del diniego non erano basate su motivazioni adeguate e di conseguenza ha annullato anche il decreto di chiusura del Ministero dello Sviluppo Economico.

– Risultato: il procedimento dovrà essere riaperto e la realizzazione della centrale è più vicina, posto che le uniche argomentazioni della Regione Marche sono state ritenute inadeguate ed inconsistenti.

La similitudine con il procedimento per l’autorizzazione della turbogas di Corinaldo è evidente in tutta la sua gravità:

– La Giunta Regionale ha espresso la sua posizione unicamente con la DGR 236 del 21 febbraio 2011, da noi decisamente osteggiata e contestata come inopportuna e controproducente, con la quale ha preannunciato l’intesa negativa al progetto di Edison S.p.a. La stessa strategia perdente usata per S.Severino Marche!

– Difatti, il Ministero per lo Sviluppo Economico, beffandosi del contenuto della delibera, ha risposto alla Regione Marche che “in merito al rilascio dell’intesa da parte di codesta Regione, si rammenta che il comma 30 dell’art.27 della Legge 23 luglo 2009, n.99, ha modificato la legge 55/2002, prevedendo alla disposizione originaria dell’art.1, comma 2, che “l’eventuale rifiuto regionale dell’intesa deve essere espresso con provvedimento motivato, che deve specificatamente tenere conto delle risultanze dell’istruttoria ed esporre in modo chiaro e dettagliato le ragioni del dissenso dalla proposta ministeriale d’intesa”. Pertanto, visto che la sopra riportata normativa si applica al procedimento in oggetto, si precisa che questa Amministrazione procederà alla formulazione della proposta ministeriale di intesa solo in occasione della riunione conclusiva della Conferenza di Servizi, una volta concluso l’iter istruttorio condotto ai sensi della citata legge 55/2002, non rilevando, pertanto, un’eventuale determinazione regionale resa precedentemente“;

A questo punto è evidente che il metodo usato dalla Regione non è efficace ad impedire la realizzazione di questi impianti nelle Marche.

Anche a S. Severino Marche, infatti, cittadini ed Enti Locali sono stati lasciati soli a difendere i propri territori e solo alla fine la Regione è intervenuta dando l’intesa finale negativa, ma senza successo.

Ribadiamo il risultato di tale inconsistente e illogica strategia: ANNULLAMENTO, DA PARTE DEL TAR, SIA DELL’INTESA NEGATIVA DATA DALLA REGIONE MARCHE CHE DEL DECRETO MINISTERIALE DI CHIUSURA DEL PROCEDIMENTO IN SENSO NEGATIVO.

Ben più consistenti, allo stato degli atti, le azioni che la Regione Marche potrebbe intraprendere per quanto riguarda il progetto di Corinaldo. La Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) ha avuto esito negativo presso il Ministero dell’Ambiente e per questa ragione si impone la conclusione del procedimento con esito negativo da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico senza che la Regione sia chiamata ad esprimere alcuna intesa.

Ci sembra infatti molto più logico e coerente che la Giunta Regionale si attivi immediatamente e senza indugi per chiedere la chiusura del procedimento da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico, invece che tacere ed aspettare che si arrivi all’intesa come parrebbe voler fare dai documenti che la stessa emana. Intervenire alla “fine dei giochi”, come già fece con S.Severino Marche, è stata una mossa perdente che sarebbe “diabolico” ripetere con Corinaldo.

Pertanto, oggi a maggior ragione, esigiamo che per il progetto Edison, la Regione Marche si attivi immediatamente facendosi portavoce ed interlocutore presso i Ministeri competenti e ottenga la chiusura del procedimento dato l’esito negativo della VIA.

La burocrazia è uno “strano” soggetto: continua a lavorare in silenzio, pagata da noi cittadini, ed agisce quando meno te lo aspetti.

Ma noi non ci faremo sorprendere e poniamo sin d’ora una domanda ai Sindaci e ai Presidenti di Provincia: “cosa ha risposto il Presidente Spacca agli ordini del giorno approvati dopo l’assemblea pubblica indetta dal Comitato il 4 Novembre?”

E’ ora che tutte le Istituzioni dicano con chiarezza da che parte stanno.

Chiameremo a breve i cittadini per informali sull’evolversi delle situazioni.

La turbogas di Corinaldo non si farà mai!

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