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Monti come il posto fisso: è solo monotonia

L'avevo criticato perchè non parlava. Mi sbagliavo! Meglio che ritorni nei suoi silenzi!

Michele da Ale
Mario Monti

Io sono stato uno che nel suo cammino quarantennale di lavoro, malgrado la mia buona volontà nel volerla cercare, non è riuscito a conoscere quel tipo di monotonia tanto vituperata dal nostro Presidente del Consiglio. Lui non può neppure immaginarlo quanto avrei voluto crogiolarmi in quella monotonia di cui parla. Ma la colpa evidentemente non è la sua, è solo dovuta al fatto che non conosce, povero il nostro tapino, la “bellezza” del rovescio di questa medaglia.
Allora gli racconto io la mia testimonianza, ormai fortunatamente superata, in quanto monotono pensionato, di persona a conoscenza dei fatti.

In quarant’anni di, come suol dirsi, “onorata carriera“, ho cambiato, e non certo per volontà mia, ben 6 posti di lavoro.
Quindi grandi soddisfazioni, un bagaglio di esperienze positive, stando a quel che dice il professore. Sappia allora che queste esperienze positive sono maturate dopo due fallimenti delle imprese in cui lavoravo. Non ho mai, però, fatto un giorno di cassa integrazione, mi sono sempre rimboccato le maniche, sono stato alle dipendenze, ma mi sono anche cimentato inventandomi anche come imprenditore artigiano.

Fintantoché un bel giorno amici (a lei vicini) di una banca (che sta attualmente pagando in borsa gli stessi sputi in faccia a suo tempo distribuiti), ad una mia richiesta di mutuo per rinnovare la tecnologia dell’azienda (che nell’arco di 6 stava completamente cambiando) e non per comperarmi un appartamento che non sono mai riuscito ad avere, me lo ha completamente rifiutato con la motivazione: “Lei è una persona onesta e lavoratrice ma la nostra banca non è un’opera pia, ci spiace, ma se non ha garanzie…“. Al che ho chiuso anche questa esperienza prima di finire nel lastrico.

Sei mesi per cercare ancora un lavoro, anche perchè avevo superato i 52 anni. Ricordo che trovai una persona con le caratteristiche tipiche del nostro “garagolo” (ovvero la tanto descritta “crucetta” anconetana: brutta fuori, spigolosa e ruvida, ma buona dentro (come animo). Mi sono rimaste indelebilmente incise nella memoria, le parole con cui gli risposi ad un suo più che onesto conoscere, nel colloquio, qualche cosa sulla mia persona, su quello che poteva essere gli studi fatti, insomma, il mio C.V.
La mia risposta, ed oggi a bocce ferme può anche risultare un pò spavalda (ma non voleva certamente esserlo, semmai dettata dall’esasperazione!) fu: “Signor M….i, sono venuto qui da lei a chiedere lavoro, solo perchè mi hanno assicurato che ha necessità assoluta di mano d’opera. Ho un titolo di studio da ragioniere che non mi è mai servito a nulla, quindi non ne tenga neppure conto, ho lavorato come impiegato, ma ho anche i calli nelle mani e spalle robuste per farlo da operaio. Non è il lavoro manuale che mi spaventa, è l’incertezza di quanto lo potrò trovare e se lo posso trovare. Mi metta alla prova subito in qualsiasi settore anche da ora, ma devo risolvere un problema e subito, in giornata. Non posso perdere ulteriore tempo con il solito, grazie le faremo sapere. Io ho bisogno di uscire di qua sapendo se questo mese potrò pagare o meno l’affitto di casa…“.
Lo vedo ancora toccarsi la barba e ruvidamente chiedermi se avevo una sigaretta da offrirgli: “Vedi – mi dice – fumo solo qualche sigaretta quando sono nervoso e mai le mie, ma guarda non è una battuta che faccio è perchè se poi ho il pacchetto, me lo fumo tutto. Nervoso con il lavoro che faccio, lo sono sempre. Se quanto mi hai detto, me lo avesse detto un giovane, lo avrei cacciato con un calcio in culo, ma tu hai appena qualche anno più di me e leggo nei tuoi occhi l’esasperazione. Per quanto mi riguarda, lunedì (era, ricordo, di giovedì) vieni al lavoro, con i documenti che ti richiederanno in amministrazione, per quello che concerne l’affitto, dipende da te e dal tuo comportamento.“.
A cui fece seguire una fortissima stretta di mano che stava a significare più di tante parole e da quel giorno un assoluto rispetto che poi si è tramutato in una smisurata fiducia e che sono durati e durano tutt’ora, oltre che con lui (che non c’è più) con tutta la sua famiglia.

Se anche Lei, caro il mio Professore, dall’alto della sua cattedra, avesse superato questi marosi, con tutta probabilità, avrebbe evitato di sparare corbellerie offensive di simile gravità. Non è monotono avere un lavoro fisso, ma divenire dei “fissati” e stressati a furia di cercarne uno qualsiasi e di sentirsi dire quella frase che suona come una presa per i fondelli, quel “faremo sapere“. Una vigliaccheria espressa in due parole.

Mi chiedo se si sia posto la domanda se anche un Andreotti, un Napolitano, una Bonino, un Colombo, un D’Alema e tantissimi altri loro colleghi, si sentano monotoni, non avendo fatto, nella loro vita, altro che sedere in quegli scranni imbottiti.
Ma da inserire in questa lista di monotoni si dovrebbero aggiungere anche imprenditori, banchieri, Finanzieri, e perchè no, Militari di carriera, Professori (e lei ne dovrebbe conoscere nelle baronie dell’Università), figli nulla facenti con il solo merito di essere nati in famiglie agiate. Ma lo so, oramai ce lo ha insegnato, come al solito è più facile partire accanendosi con la carne di bassa macelleria.

Mi chiedo se si sia posto anche la domanda se i nostri giovani (di cui il 30% senza occupazione) abbiano spazi lavorativi in cui poter attingere e scegliere un posto di lavoro.

Mi chiedo se si sia posto la domanda se legato al problema della mancanza di posti di lavoro, non ci sia anche quella della mancanza di alloggi per i giovani. Se trovano un posto, grazie ad un miracolo di Lourdes, fuori della loro città, con uno stipendio da fame di neppure mille €, poi trovano un’abitazione ad un prezzo loro accessibile. All’estero, hanno gli ostelli, noi che abbiamo, giusto i campi nomadi.

Mi chiedo se si sia posto la domanda, se con l’attuale situazione, i cittadini possano ancora sopportare attese di mesi prima che venga presa una decisione su come affrontare questo problema lavoro. Il tempo stringe (come quando parlavo sopra del mio caso con l’affitto) a cui vanno date risposte immediate (come quella che mi ha dato il mio datore di lavoro) e non certo come sta operando la Fornero, con un continuo stillicidio di incontri con sindacati, confindustria, con un dire, ritornare sui suoi passi e ridire. L’unica mutazione che ho visto in questa donna, è con quale velocità sia passata dalle iniziali lacrime di coccodrillo al perenne ed irritante sorriso.
Se stesse per me, vi chiuderei a chiave tutti dentro una stanza, con le stesse modalità del Conclave. Unica possibilità di uscita, l’aver risolto il problema.

Ma il Problema grave è che voi, politici tecnici e non, non riuscite, malgrado – voglio credere alla vostra buona volontà – ad immedesimarvici in tali situazioni. Se uno muore di fame ed è agli estremi, come lo sono oggi i cittadini italiani di serie B (oltre il 50%), non è che campa qualche giorno, solo perchè sa che voi state “discutendo” del suo problema. Anzi lo fa campare male anche negli ultimi istanti di vita con le vostre frasi che certamente non tranquillizzano, bensì
esasperano tutti, salvo che ai suoi simili, gente dalla panza piena fin dalla nascita.
Ma la cosa che mi esaspera ancor più e non mi lascia vedere via di uscita, sono onesto e stupido da ammetterlo, è che dopo di Lei, non vedo gente capace a risolvere questi problemi. Su chi si deve far conto su monotoni personaggi quali Bersani? Vendola? Casini? Fini? Berlusconi? e quelli che non indico non è che siano esenti da incompetenza, solo che sarebbe un allungare una monotona lista.

Tratto da Lo Spigolatore

Commenti
Ci sono 6 commenti
Mary C. 2012-02-06 09:17:12
Io non so cosa sia la noia
lavoro 8 ore
e qualche volta faccio gli straordianari
alla catena di montaggio
So bene invece cosa sia la fatica tediosa e fisica
che logora la mia mente e il mio corpo
Io non so cosa sia la noia
sto sull'impalcatura nei cantieri
sotto il sole cocente a sudare come un'ossesso o
a tremare di fredddo con la bora e la nebbia che mi entrano nelle ossa
Io non so cosa sia la noia mi arrabbatto e corro tra lavoro
fuori e dentro casa, figli da seguire e anziani da assistere
Io non so cosa sia la noia sto in un ufficio polveroso
tra pratiche di 730, Irpef, Ilor, Iva a far quadrare bilanci
Io non so cosa sia la noia, sto tutto il giorno a camminare
per cercare un lavoro e se lo trovo è per poco tempo
e mal pagato
Io non so cosa sia la noia....
e il poco tempo libero mi tocca usarlo per imprecare contro chi
mi sta prendendo per i fondelli!!!
Narez Yuri Nolli 2012-02-06 09:50:34
E' una storia toccante la sua, ma rispecchia perfettamente la situazione che vige ora in Italia. Io sono un ragazzo di 20 anni e per quanto io riesca a sforzarmi non riesco a trovare un posto di lavoro. Ogni tanto vengo chiamato da qualche agenzia per un lavoro "occasionale" che dura per lo più qualche giorno... meno di una settimana di solito. La mia situazione famigliare è molto delicata ed è dura andare avanti, richiede troppi sacrifici ed il risultato è quello di non riuscire a vivere, ma a "sopravvivere".
Franco Giannini
Franco Giannini 2012-02-06 12:55:20
Questi sono i pensieri di due nostre ministre che si possono accettare, ma, almeno da parte mia non certo condividere. Il primo è della Cancellieri il secondo della Fornero :"Noi italiani siamo fermi al posto fisso nella stessa città di fianco a mamma e papà" - Magari lo avessimo distante, ma il tragico è che non lo abbiamo proprio!!!! :"Bisogna spalmare le tutele su tutti, non promettere il posto fisso che non si può dare. Questo vuol dire fare promesse facili, dare illusioni". Questo secondo pensiero però dovrebbe ricordarLe che un ministro della Repubblica dovrebbe adempiere concretamente agli obblighi costituzionali che si è impegnato ad assolvere con un suo giuramento sulla Costituzione tra cui all'art. 1 si legge :"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro..." Obbligo della Fornero è il renderlo attuabile subito, se non ne è capace, allora a casa o quanto meno continui a scaldare quel posto, ma tenga la lingua almeno a posto. Idem per tutti i suoi colleghi. Abbiamo compreso che a sputar sentenze sono discretamente validi, ma con sincerità delle frasi stupide e vuote i cittadini oramai ne hanno le balle piene.
ernesto 2012-02-07 01:00:40
Stimatissimo Franco, grazie di cuore per la Sua toccante testimonianza e per le critiche ai politici, vecchi e nuovi, che sono certo siano condivise dalla maggior parte degli italiani.
Claudio 2012-02-07 16:06:54
Sembrerebbe una storia d'altri tempi. Io penso, caro Franco, che a quel signor M. dovresti, o meglio dovremmo fargli un monumento, con la scritta" L'ultimo gentiluomo", e poi invitare tutti i politici, da Berlusconi a Scilipoti fino allo "sfigato" di Martone, e anche gli attuali "professori", per raccontargli la storia. Cambiando argomento, vorrei dire che la Fornero, mi ha proprio deluso. La "Madonnina di Civitavecchia", come la definita Travaglio, prima piange per dire "sacrifici", e in questi giorni sta sparando stronz.... che neanche una persona che ha la 3° media sparerebbe, altro che professoressa.....
martin pescatore 2012-02-07 18:50:19
Complimenti Sig. Franco la sua è una toccante storia e testimonianza,sulla quale parecchie persone politiche dovrebbero molto riflettere,è la storia (penso)di tantissime altre persone oggi in Italia (me compreso).La FORNERO non mi è mai piaciuta dal primo giorno che si è presentata,piangeva secondo me,perchè si vergognava di ricoprire un ruolo di cui non era all'altezza....ed era un'altra sanguisuga incompetente come lo sono tutti i politici che ci governano......
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