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Acqua pubblica: la richiesta di moratoria nell’OdG del Consiglio di Senigallia

Oltre 2000 persone alla manifestazione di Ancona

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AcquaLa prima settimana di dicembre ha visto il Comitato referendario per la tutela dell’Acqua Pubblica – Senigallia portare a termine con successo due importanti iniziative ai fini della battaglia a difesa dell’acqua come bene comune.

Venerdi 3 una delegazione del Comitato ha incontrato il sindaco Mangialardi al quale è stato chiesto di presentare, come primo cittadino, in occasione del prossimo consiglio comunale, la richiesta di moratoria al governo centrale sulle scadenze previste dal "decreto Ronchi" e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale.

Un’iniziativa formale che si sta svolgendo in sinergia con moltissimi altri comuni italiani affinché il governo s’impegni ad approvare un provvedimento di deroga a quanto previsto dalla Legge 352/1970, in modo da potere svolgere il referendum entro il 2011.

E’ una questione di democrazia. Oltre un milione e quattrocento mila cittadini aventi diritto al voto, un risultato mai ottenuto nella storia della Repubblica Italiana, hanno affermato con convinzione che la parola sulla modalità di gestione del servizio idrico debba spettare direttamente ai cittadini. Il prima possibile.

Considerata l’instabilità di governo e la possibilità di nuove elezioni politiche, rinviare di quasi un anno il referendum ed inviare i commissari per l’attuazione del bando di gara per la cessione dei servizi idrici, significherebbe bypassare il diritto dei cittadini di esprimere l’ultima parola con l’esercizio del referendum abrogativo. Nel caso di una ipotetica vittoria, riportare la gestione del servizio idrico integrato da una forma giuridica con partecipazione privata ad una pubblica consortile, comporterebbe un ulteriore dispendio di risorse economiche ed un impasse tra pubblico e privato.

Oltre alla moratoria sono state presentate diverse iniziative che l’amministrazione può mettere in campo per arginare parzialmente i pericoli dall’attuazione del decreto Ronchi e renderla virtuosa nella gestione dell’acqua, in modo particolare:

– la modifica del regolamento edilizio che prevede, in caso di costruzione e ristrutturazione, l’obbligo d’installazione di impianti idrici duali per il recupero delle acque grigie e piovane.
– l’erogazione di un quantitativo minimo d’acqua verso gli inadempienti, come stabilito dall’OMS.
 – limitare il crescente uso delle acque minerali attraverso l’installazione di fontane pubbliche e promuovere l’uso dell’acqua dell’acquedotto per usi idropotabili, a cominciare dagli uffici, dalle strutture e dalle mense scolastiche.

Sabato 4 dicembre in Ancona, in concomitanza con gli eventi di Cancun, oltre 2000 cittadini provenienti da tutta la regione hanno partecipato alla manifestazione organizzata dal Coordinamento regionale di tutte le realtà locali, chiedendo a gran voce che le forze istituzionali delle Marche si schierino a favore di un’immediata moratoria. Il successo della manifestazione di sabato, nonostante le condizioni climatiche avverse, ha ribadito come il tema dell’acqua pubblica sia al centro della sensibilità dei cittadini.

dal Comitato referendario per l’Acqua Pubblica – Senigallia

Paolo Talucci
Pubblicato Sabato 11 dicembre, 2010 
alle ore 16:54
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