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Franceschini, Città Futura: immigrazione, aggregazione, biblioteca

Lorenzo Franceschini, candidato indipendente per La Città Futura in tema di politiche giovanili

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logo La Città FuturaCome ho avuto modo di rimarcare più volte, il mio impegno ne La Città Futura si concentrerà prevalentemente su tre fronti: l’ammodernamento della biblioteca, i centri di aggregazione giovanile e l’immigrazione.

Per quanto riguarda il primo punto, noto che i servizi offerti dalla nostra biblioteca sono del tutto inadeguati alla nostra città.

Una biblioteca dovrebbe possedere libri delle più diverse discipline, mentre la nostra ha prevalentemente testi di interesse locale, e gli altri libri sono spesso disponibili in edizioni obsolete e rovinate. Una biblioteca dovrebbe offrire anche materiale audio e video da poter consultare, volendo, anche sul posto, e questo a Senigallia non è ancora possibile. Una biblioteca dovrebbe avere il proprio patrimonio librario consultabile su internet, e nemmeno questo è possibile da noi. Infine, deve essere facilitato l’accesso ai testi, e il personale deve essere qualificato. Tutto questo è di estrema importanza, perché concerne la crescita culturale della nostra città, e crescita culturale significa anche crescita economica. Ma, cosa più importante, una città più colta è anche una città più civile, e questo non va assolutamente dimenticato.

In secondo luogo, mi trovo a dover spendere qualche parola sui centri di aggregazione giovanile.

Mmi pare evidente che il loro lavoro e la loro importanza siano stati travisati anche da quegli esponenti più giovani degli altri partiti che pure dovrebbero interessarsi alle possibilità di svago e di crescita personale che sono attualmente disponibili per i propri coetanei, e che invece ignorano totalmente. Nella serata di martedì 23 marzo, durante il confronto tra i candidati al Consiglio Comunale sotto i 30 anni, ho notato con grande dispiacere che questi candidati poco o nulla sanno dell’esperienza dei centri di aggregazione giovanile (d’ora in poi CAG). In particolare, sono stati espressi dubbi sulla capacità di offrire alle persone che frequentano il CAG Bubamara una formazione spendibile anche fuori dal centro.

Mi pare che una perplessità di questo tipo mostri una totale mancanza di attenzione nei confronti non solo dell’operato della Associazione Bubamara, ma anche nei confronti di ciò che accade in città. Infatti nel giorno 14 marzo l’Associazione ha invitato un artista di rilevanza nazionale quale Antonio Rezza, evento che è stato pubblicizzato su tutte le testate cittadine e per il quale sono stati affissi circa 300 manifesti tra Senigallia, Fano, Pesaro, Ancona, Corinaldo, Ostra e Ostra Vetere.

In più, oltre ad offrire una ventina di corsi diversi (Italiano per stranieri, difesa personale, commedia dell’arte, break dance, capoeira ecc) tutti rigorosamente gratuiti, il Bubamara, favorendo la nascità dell’Associazione Marinaio Gaio, ha espresso personalità artistiche di grande livello, come i Chewingum, i Dadamatto, gli Above the three e altri gruppi che hanno riscosso e stanno riscuotendo un successo nazionale e non solo.

Un altro dubbio espresso dai giovani candidati martedì è stato in merito alla presunta ingerenza d ella giunta comunale sull’operato del Bubamara. In verità il Comune non ha mai messo bocca nelle scelte che l’Associazione ha fatto fino ad ora in merito ai corsi. Infine, mi è dispiaciuto molto sentire che l’esponente della destra crede che i centri di aggregazione siano solo per i ragazzi di sinistra. Questa è una prospettiva del tutto sbagliata di vedere la cosa, e impedisce un reale coinvolgimento di tutti i giovani, dato che in questo modo i ragazzi di destra si autoescluderebbero in modo del tutto immotivato da un servizio pubblico.

Infine, il problema dell’immigrazione è un tema che sento molto vicino, dato che da un anno sto insegnando italiano agli stranieri. Credo che il modo migliore per rapportarsi a questo problema sia l’integrazione, tramite corsi di italiano gratuiti e l’allestimento di occasioni di convivialità tra i nativi italiani e gli immigrati. Gli immigrati devono senz’altro seguire le regole del Paese che li ospita, ma anche coloro che ospitano devono seguire delle leggi, quelle dettate dalla necessità di riconoscere l’uomo in ogni uomo e dal piacere dolcissimo di mostrare la bellezza della nostra terra e della nostra cultura a chi per scelta o per necessità ha deciso di abitare qui tra noi.

da Lorenzo Franceschini

La Città Futura
Pubblicato Venerdì 26 marzo, 2010 
alle ore 14:25
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