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Senigallia, caso via Marche: "bloccate gli sfratti"

Mancini: "ritardi della politica per la casa a Senigallia, ora soluzioni immediate e praticabili"

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Roberto ManciniSe dovessimo cercare altre circostanze in cui a Senigallia 21 famiglie e 7 esercizi commerciali siano stati costretti a lasciare i loro locali, dovremmo andare a ritroso fino al terremoto del 1972 o all’alluvione del 1955 oppure, addirittura, all’ultima guerra.

Siccome oggi non siamo in presenza di disastri naturali né bellici, non è ammissibile che in una comunità civile come Senigallia accada che tante famiglie e attività lavorative vengano gettate in mezzo alla strada dall’oggi al domani.

Purtroppo, l’emergenza c’è comunque, e pure grave, e se, da un lato, è doveroso sottolineare gli innegabili ritardi ed errori della politica per la casa a Senigallia, dall’altro, occorre concentrarsi sulla ricerca soluzioni immediate e praticabili.

Per questo, di fronte ad una situazione quanto mai complessa ed in corso di definizione sul piano legale e procedurale, pensiamo che l’unica soluzione in grado di far fronte all’emergenza sia l’intervento immediato degli organi preposti, per bloccare i procedimenti di sfratto previsti per i locatari dell’immobile di via Marche.

Nulla vieta che la ristrutturazione del Palazzo venga procrastinata con tempi necessari alla sistemazione delle famiglie e degli esercizi commerciali, facendo in modo di evitare disagi, umiliazioni e situazioni di tensione facilmente prevedibili in frangenti come questi.

Alla luce di quanto sta avvenendo in conseguenza alla costruzione della Complanare, Senigallia non merita che si aggiungano ulteriori lacerazioni, mai verificatesi finora, nel suo tessuto sociale che dovrebbe essere orientato ai diritti, alla convivenza ed alla coesione.

Su questa base, i consiglieri comunali Andrea Bacchiocchi e Roberto Mancini hanno rivolto una loroistanza al Prefetto di Ancona ed un ulteriore sollecito al Sindaco di Senigallia affinché intervengano tempestivamente per sospendere le procedure in atto, in modo da consentire l’apertura di un tavolo di confronto con la proprietà e gli inquilini per la ricerca di soluzioni rispettose, innanzi tutto, di coloro che sono più deboli e che rischiano di diventare vittime della prepotenza degli interessi economici dei soliti noti, che non possono ritenersi privi di vincoli di responsabilità sociale.


dal COMITATO MANCINI SINDACO

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