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Marcantoni: a Senigallia è emergenza "Piano degli Arenili"

"Completo rifacimento del piano entro i primi sei mesi di governo, studiato con tutti gli interessati"

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Fabrizio MarcantoniIl consigliere Monachesi afferma che la spiaggia di Senigallia soffre in maniera particolare del problema dell’erosione e quindi chiede un piano di intervento urgente per ovviare alle nefaste conseguenze di tale fenomeno. Il consigliere Monachesi ha ragione, ma dimentica volutamente che un’altra emergenza sta martorizzando l’arenile e gli operatori di spiaggia.

E’ l’emergenza "piano degli arenili", con tutte le implicazione politiche e amministrative che lo hanno partorito e che nel tempo lo hanno reso strumento di vessazione della categoria anzichè strumento di valorizzazione del lavoro e degli investimenti fatti al servizio del miglioramento della proposta turistica della nostra città.

Due anni orsono, in una affollata riunione con i bagnini tenutasi all’hotel International, l’assessore Mangialardi promise la rivisitazione del piano degli arenili in tempi rapidi per ovviare a tutte le problematiche nel frattempo insorte, dovute alla impraticabilità di molte delle disposizioni in esso contenute.

Ad oggi gli operatori di spiaggia sono ancora qui che aspettano le mancate promesse dell’assessore e nel frattempo i problemi e i disagi sono ulteriormente aumentati.

Il problema degli arenili è un problema profondamente serio perchè riguarda una parte importante della creazione della ricchezza nel nostro territorio e quindi è al centro dei nostri pensieri.
Tanto che uno dei caposaldi del nostro programma elettorale è proprio quello che concerne il completo rifacimento del piano entro i primi sei mesi di governo, studiato e concertato con tutti gli interessati, con l’obiettivo di renderlo uno strumento innovativo e flessibile per le dinamiche turistiche dei nostri tempi.

Non è pensabile che l’organizzazione di spiaggia possibile a Falconara, Numana, Sirolo, Marotta, Fano, Pesaro e tutta la riviera Adriatica, sia negata a Senigallia, con conseguente difficoltà a competere con le realtà citate.
Non ci dimentichiamo che il turismo balneare dei nostri giorni esige che i servizi siano ai massimi livelli, sia in qualità che in quantità: perciò è assolutamente improrogabile offrire a chi investe nel settore tutti gli strumenti che renda ciò possibile.

da Fabrizio Marcantoni

Fabrizio Marcantoni
Pubblicato Mercoledì 20 gennaio, 2010 
alle ore 16:40
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