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“La Fenice resterà solo un teatro”

Via il cinema, spazio agli spettacoli e agli eventi

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Doppio cartellone per il Teatro La Fenice, come quattro stagioni fa, quando la comicità si accostò alla prosa classica.Novecento posti a sedere sono molti per un teatro, e il gestore, Giovanni Giometti, si rende conto di vizi e virtù che ne conseguono: "Gli spettacoli devono tirare tanta gente, perchè qui un teatro pieno a metà sembra mezzo vuoto.Invito il Comune a portare più spettacoli teatrali, anche due o tre a settimana.L’investimento a lunga durata porterà benefici: prevedo per gli anni a venire di eliminare il cinema e di dedicare la Fenice solo al teatro".L’assessore Albani scommette sulla Fenice: "Vogliamo che il teatro di Senigallia possa trovare le circostanze ideali per crescere culturalmente.La città ha le potenzialità, ma occorre il contributo generale per far crescere una cultura teatrale.Si deve scommettere sul teatro e questa stagione è un piccolo passo verso grandi progetti.Nelle Marche la politica delle guerre tra teatri non porta a nulla, serve invece una concentrazione e un patto tra i teatri per definire l’offerta".Se indirizzare eccessivamente un teatro diventa restrittivo e noioso, di sicuro ogni teatro ha le sue specificità, che vanno sfruttate pienamente.Ornella Pieroni dell’Amat spiega: "Il teatro, come la lirica, non è uno spettacolo nazionalpopolare.La stagione è lo scheletro del teatro stesso, e ogni città la vuole vivere a modo proprio.Specificare un teatro si può solo se una città ha più teatri.La Fenice andrebbe sfruttata per le sue potenzialità di grande utenza"E stavolta a Senigallia spetta alla satira mettersi a fianco di classici del Novecento."Spettacoli degni della Fenice – spiega Luca Celidoni, dell’Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) – per un cartellone fatto a più mani, di grande qualità e spessore culturale.Ottimi interpreti, firme di registi noti e titoli importanti.Immancabile per la prosa a Senigallia una finestra aperta sul mondo teatrale napoletano, dedicata a due lavori dell’esordio di Eduardo De Filippo"."Il sogno di una notte di mezza sbornia", farsa partenopea, ci riporterà alla mente il premio dato dal Comune a Isa Danieli due anni fa per Filumena Marturano, e "Eduardo al Kursaal".E poi "La tempesta", in una rilettura contemporanea del canovaccio classico – continua Celidoni -.&quotCaligola" di camus, la prima tragedia dell’intelligenza, e il thriller "Delitto per delitto".Attesissimi i tre corrosivi artisit satirici, prototipi dell’umorismo politico belenoso di casa nostra: Paolo ROssi, apre la stagione il 15 dicembre, con "Il signor ROssi e la Costituzione", Daniele Luttazzi con "Sesso con Luttazzi" e per terminare Sabina Guzzanti con "Giurodidirelaverità 2".Interessati gli incontri prima degli spettacoli con gli attori e i registi aperti al pubblico.Novità la normativa sulle biglietterie automatizzate obbligatorie: si possono comprare e prenotare biglietti e abbonamenti in via telematica.
di Chiara Micheloni

Pubblicato Martedì 14 ottobre, 2003 
alle ore 10:46
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